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STRASBURGO, 12 SETTEMBRE - Per la prima volta, il Parlamento europeo si avvale del suo diritto di avviare la cosiddetta procedura di cui all'articolo 7 del ‘Trattato di Lisbona’ e chiede ai membri dell'UE di agire per prevenire un "rischio di gravi violazioni dei suoi valori" da parte dell’Ungheria. [MORE]
Il primo ministro ungherese Viktor Orban, é stato accusato di minare i valori fondamentali dell'UE.
La decisione, che sarà presa a Strasburgo mercoledì 13 settembre a mezzogiorno attraverso una votazione, su quanto espresso dal rapporto dell'europarlamentare olandese verde Judith Sargentin ha già dato luogo a feroci scontri a partire dal pomeriggio di ieri mercoledì 11 settembre.
La relazione di Judith Sargentini, espone una lunga lista di "preoccupazioni", per la violazione delle libertà e dei valori dell'UE nella stampa, nelle università, contro le minoranze, contro i migranti, ma anche in materia di corruzione e indipendenza della magistratura.
Combattivo e veemente, Viktor Orban ha più volte dichiarato che il suo paese, l’Ungheria, non avrebbe ceduto al "ricatto" delle forze pro-immigrazione. “L'Ungheria sarà condannata perché ha deciso che non sarà patria di immigrazione” - ha sottolineato Orban - “Ma noi non accetteremo minacce e ricatti delle forze pro-immigrazione: difenderemo le nostre frontiere, fermeremo l'immigrazione clandestina anche contro di voi, se necessario”.
"Sulla migrazione” - ha poi aggiunto Orban - “sono disposto a cooperare con qualsiasi governo che vuole difendere le frontiere, non è per me una questione partitica, e devo dire che mi tolgo il cappello di fronte agli italiani per il coraggio che stanno avendo e hanno avuto per quanto hanno fatto".
A sostegno di ciò, il suo governo ha pubblicato un "foglio informativo" di oltre 100 pagine in risposta alle critiche del Parlamento Europeo.
Il voto promette di essere serrato: oltre alla maggioranza semplice dei voti (376), qualsiasi provvedimento per essere valido deve ricevere almeno i due terzi dei voti espressi.
Diversi leader di gruppi politici a favore della procedura dell'articolo 7 hanno invitato direttamente i loro colleghi del PPE, un gruppo moderato di destra, a prendere posizione contro Viktor Orban. "Per favore, fermate questo incubo", ha sostenuto il liberale Guy Verhofstadt, fiero oppositore della politica di Budapest.
Luigi Palumboi
Fonte mmagine: NewsstandHub