Cronaca

Operazione 'Santa Tecla': le dichiarazione del consigliere regionale Gallo

Riceviamo e pubblichiamo

Operazione “Santa Tecla”: «E’ necessario avviare una profonda riflessione politica sull’accaduto e sulle prospettive future della classe dirigente».
Lo afferma il consigliere regionale Gianluca Gallo.

Per tutti, anche per gli amministratori della cosa pubblica, vige il principio di innocenza. Ma in genere, in politica, se e quando si sbaglia, non ci si lava l’anima semplicemente uscendo da una maggioranza. Sarebbe piuttosto opportuno, ed a Corigliano forse necessario e senza eccezione per nessuno, interrogarsi su quanto accaduto negli ultimi anni, per verificare comunque se, al di là di eventuali responsabilità di ordine penale il cui accertamento è rimesso solo ed esclusivamente al lavoro della magistratura, vi siano stati cedimenti sul piano etico e deficienze su quello politico ed avviare, nel caso, processi virtuosi. [MORE]
Offro questa mio pensiero all’opinione pubblica in ciò stimolato dalle parole di Antonio Leonetti, dirigente del Pd coriglianese al quale sono legato da sentimenti di stima ed amicizia che affondano le loro radici in un’antica, comune militanza nelle fila del movimento giovanile della Democrazia Cristiana. All’esponente democratico che chiede di conoscere la mia opinione in merito alla situazione politica vissuta dalla città di Corigliano all’indomani dell’operazione di polizia giudiziaria denominata “Santa Tecla”, rispondo ribadendo pubblicamente il bisogno di una profonda riflessione che coinvolga l’intera classe dirigente cittadina, e naturalmente, anche l’Udc. Ferma restando l’intangibilità del principio di innocenza per quanti, tra gli amministratori comunali, risultano essere destinatari di un avviso di garanzia, e riaffermata al tempo stesso la piena fiducia nell’operato della magistratura ed in quello della Commissione di accesso agli atti di recente insediatasi all’Ariella, ritengo infatti inevitabile avviare un dibattito, squisitamente politico, all’interno dei partiti e nella società civile, teso a verificare se vi siano stati errori e cedimenti e, soprattutto, ad individuare vie d’uscita e prospettive in grado di assicurare senza indugio la rigenerazione ed il conseguente corretto funzionamento della democrazia e delle istituzioni, indispensabili specie in territori, come quello della Sibaritide, segnati da una pervasiva presenza della criminalità organizzata di stampo ‘ndranghetistico .
Un tema ed una questione, insomma, a mio parere alquanto ampi ed articolati, che relegano quasi in secondo piano gli esiti del confronto sulla permanenza o meno del mio partito tra le fila della maggioranza che governa Corigliano: al riguardo, ogni decisione è rimessa alla sensibilità dei dirigenti sezionali, nel rispetto dell’autonomia di cui gli stessi, per statuto e in ossequio ai più elementari principi di democrazia politica, hanno goduto e godono, anche se certo non può essere taciuta la preoccupata attenzione con cui l’Udc, ad ogni livello, compresa la delegazione consiliare regionale, segue l’evolversi della vicenda.