Cronaca
Operazione "Karpanthos": 52 arresti in Italia nel colpo alla 'ndrangheta, coordinato da Gratteri
Operazione "Karpanthos": 52 arresti in Italia nel colpo alla 'ndrangheta, coordinato da Gratteri. Questa mattina, in un'ampia operazione antimafia denominata "Karpanthos", coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e guidata dal Procuratore Nicola Gratteri, sono stati effettuati 52 arresti in tutta Italia. L'operazione coinvolge oltre 400 militari dislocati su tutto il territorio nazionale.
Le persone coinvolte sono accusate di associazione di tipo 'ndranghetistico, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e sono coinvolte in attività criminose che comprendono la disponibilità di armi, estorsione, rapina a mano armata, ricettazione, riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Questi reati sono aggravati dalla presenza di modalità e finalità mafiose.
Nel dettaglio, 38 persone sono state arrestate e condotte in carcere, mentre altre 6 sono ai domiciliari e 8 sono sottoposte all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Maggiori dettagli sull'operazione verranno resi noti durante una conferenza stampa prevista per le ore 10:30 presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. (Immagine archivio)
In aggiornamento
Arresti domiciliari per il sindaco di Cerva e altri politici nell'operazione 'Karpanthos' per scambio elettorale politico-mafioso.
C’è anche il sindaco di Cerva Fabrizio Rizzuti tra le persone poste agli arresti domiciliari nell'ambito dell'operazione 'Karpanthos', condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro.
Rizzuti, di 49 anni, è accusato di scambio elettorale politico mafioso assieme ad un assessore, Raffaele Scalzi, di 42 anni, e ad un consigliere comunale, Raffaele Borelli, di 47, anche loro ai domiciliari.
Dalle indagini è emerso uno scambio elettorale politico-mafioso e l'influenza del gruppo criminale di Cerva sull'Amministrazione comunale in occasione delle elezioni amministrative del 2017 mediante il procacciamento di voti.
Fabrizio Rizzuti, Raffaele Scalzi e Raffaele Borelli si erano candidati alle elezioni comunali del 2017 quali consiglieri comunali, con la lista civica 'Progetto Futuro' guidata dal sindaco Rizzuti (rieletto nel giugno del 2022).
I tre, grazie all'intermediazione del fratello del primo cittadino, Massimo, dipendente comunale, si sarebbero rivolti a Tommaso Scalzi, già condannato per associazione mafiosa e considerato vicino al boss Franco Coco Trovato, affinché procurasse loro dei voti promettendo in cambio una somma di denaro e una percentuale sugli appalti pubblici aggiudicati dal Comune.
Tra le persone raggiunte dalla misura cautelare ci sono altre persone con legami di parentela con Franco Coco Trovato.