Cronaca

Operazione "Efesto 2" Traffico illecito di rifiuti e rame rubato, 5 arresti

COSENZA, 14 OTT - Un traffico illecito di rifiuti e di cavi di rame rubati è stato scoperto dai carabinieri forestali di Cosenza nell'ambito di un'indagine della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catanzaro che ha portato all'arresto, ai domiciliari, di 5 persone ed alla notifica di 28 misure di obbligo di dimora nel Comune di residenza e 28 misure di obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. 

Contestualmente, i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Cosenza hanno sequestrato beni per un valore di circa 10 milioni di euro. L'inchiesta - denominata "Efesto 2" - è nata da alcuni controlli fatti dai carabinieri forestali di Cosenza nella società Fratelli De Vincenzi autodemolizione di Montalto Uffugo ed è stata condotta dal Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Cosenza. 

Dalle indagini, secondo l'accusa, è emerso come i titolari della società abbiano messo a disposizione la propria azienda, diventata il centro nevralgico del traffico di rifiuti e del rame che veniva recuperato, combusto ed occultato sotto carichi apparentemente legali, prima della vendita. 

La stessa società, inoltre, avrebbe acquistato e poi ceduto ingenti quantitativi di rifiuti, in parte pericolosi e conferiti illecitamente, omettendo qualsiasi tipo di trattamento, attestando falsamente la loro cessazione dalla qualifica di rifiuto predisponendo la documentazione necessaria a simulare la tracciabilità dei rifiuti e dello stesso rame. 

Dall'indagine è emerso anche che i veicoli venivano rottamati senza rispettare le norme e i motori rivenduti in altre regioni, attestando falsamente la loro bonifica dagli elementi inquinanti pericolosi, quali oli esausti e liquidi refrigeranti. Per l'accusa, a fronte di 3.400 conferimenti nell'azienda di Montalto Uffugo, soltanto 58 erano regolari mentre in 374 episodi sarebbero stati conferiti cavi o manufatti in rame rubati per un giro di affari totale stimato in circa 2 milioni di euro annui. 

Le indagini patrimoniali condotte dai finanzieri del Comando provinciale di Cosenza, hanno poi portato al sequestro di quote sociali e degli interi patrimoni aziendali di 3 società operanti nel settore dei rifiuti e del commercio di rottami ferrosi, con sede in Calabria e Campania.