Cronaca

Operata quando era già morta per nascondere l'errore: tre chirurghi a processo

NAPOLI, 24 SETTEMBRE 2015 - Omicidio colposo e falso. Sono queste le accuse con cui tre chirurghi dell'ospedale di Boscotrecase, a Napoli, sono stati rinviati a giudizio dal Gup del tribunale di Torre Annunziata, Emma Aufieri. L'episodio del quale sono accusati risale all'8 marzo 2013. Proprio nel giorno della festa della donna, i tre operarono alla colecisti la venticinquenne Tommasina De Laurentiis, morta a causa di un'emorragia interna. [MORE]

I chirurghi Alberto Palomba, Alberto Vitale e Antonio Verderosa, secondo l'accusa avrebbero operato almeno altre due volte sul corpo della donna, per eliminare l'errore medico commesso che avrebbe portato al decesso della ragazza. Non sarebbe stata infatti un'errata manovra di rianimazione ad aver causato il decesso di Tommasina, bensì la mancata suturazione di due arterie tranciate durante la prima parte dell'intervento e bloccate solo in un secondo momento, dopo la morte della venticinquenne.

La svolta nelle indagini sarebbe arrivata dalle nuove testimonianze rese e dalla seconda perizia, richiesta dalla parte civile (rappresentata dall'avvocato Gennaro Ausiello) e dalla Procura di Torre Annunziata ed effettuata nelle scorse settimane, che avrebbero portato alla luce nuovi particolari che sconvolgono le verità investigative finora emerse. Oltre ad aver falsificato la cartella clinica, quello che desta maggiore scandalo è che, secondo l'accusa, i chirurghi avrebbero operato sul corpo già cadavere, pur di non compromettere la loro reputazione professionale.

Tiziano Rugi