Cronaca

Opera di Roma, licenziamenti collettivi di coro e orchestra: coinvolte 182 persone

ROMA, 2 OTTOBRE 2014 - ‹‹Il Cda oggi ha approvato l’esternalizzazione del coro e dell’orchestra votando una procedura di licenziamento collettiva›› questo è l’annuncio giunto dal sindaco, Ignazio Marino, in seguito all’addio dato dal maestro Riccardo Muti, lo scorso 21 settembre. ‹‹Pensiamo che questa strada possa sventare la decisione di chiusura›› precisa il sovrintendete del teatro di Roma, Carlo Fuortes, ‹‹è stata una scelta molto dura e sofferta. Non è mai avvenuto un licenziamento collettivo di coro e orchestra. È una scelta innovativa in Italia, ma in Europa è molto utilizzata››.

Licenziamenti collettivi all’Opera di Roma: a rischio 182 persone su 460

Saranno licenziate 182 persone del coro e dell’orchestra, su un personale complessivo di 460 persone. La decisione presa dal sindaco Marino prevederà un risparmio di 3,4 miliardi per l’Opera e uno stipendio ancora attivo per i licenziati per i prossimi tre mesi. Le pratiche di esternalizzazione, infatti, partiranno da domani e saranno necessari 45 giorni per le trattative sindacali e altri 30 per la trattativa dei tavoli istituzionali. ‹‹Noi auspichiamo che tutti, o parte del coro e dell’orchestra, si riuniscano e formino un soggetto›› afferma Fuortes, in vista dei cambiamenti futuri. Attualmente non è prevista la cancellazione dell’Aida, che doveva essere diretta da Muti, e lo stesso Marino ha affermato che è in atto la ricerca di un direttore.

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Franceschini: “Passaggio doloroso ma necessario per salvare l’Opera”. I sindacalisti attaccano

‹‹È un passaggio doloroso ma necessario per salvare l’Opera e ripartire›› spiega il ministro alle Attività Culturali, Dario Franceschini, che nella giornata di ieri aveva sperato in scelte coraggiose da parte del Teatro di Roma, in quanto la situazione era diventata ‹‹insostenibile››. Ma i sindacalisti del Fials-Cisal non ci stanno e attaccano, ‹‹è un licenziamento ingiustificato e discriminatorio, c’è un progetto di smantellamento del Teatro dell’Opera. Siamo pronti ad impugnare la decisione››.

Erica Benedettelli

[immagine da ilfattoquotidiano]