Cronaca

Open Arms: sbarcate altre 4 persone per cure mediche

LAMPEDUSA, 16 AGOSTO – Dopo i 9 migranti accompagnati sulla terraferma giovedì dalla Guardia Costiera, ad altre 4 persone è stato concesso di sbarcare dalla nave della ong Open Arms ancorata al largo di Lampedusa. La stessa organizzazione ha spiegato che le persone condotte sull’isola hanno subìto complicazioni delle condizioni di salute ed avevano dunque bisogno di cure mediche specialistiche: tra gli sbarcati, ad esempio, vi sarebbe un uomo gambizzato, che riporta ancora gravi ferite di arma da fuoco negli arti inferiori, mentre un’altra persona sarebbe affetta da setticemia.

Sono inoltre emersi maggiori dettagli sui 9 migranti sbarcati ieri sull’isola, che erano stati condotti presso la Guardia Medica locale. Quasi tutti necessitano di assistenza psicologica, ma uno di essi – un giovane proveniente dal Mali – è stato anche ricoverato al pronto soccorso dopo aver compreso che avesse un timpano perforato; verrà trasportato in una struttura più attrezzata anche un uomo di nazionalità libica, che a sua volta porta ancora i segni e le conseguenze di pregresse ma ampie ferite da arma da fuoco su varie parti del corpo.

Nel frattempo, la nave di Open Arms resta ancorata nei pressi di Cala Francese attendendo l’eventuale autorizzazione per attraccare nel porto di Lampedusa, ma l’organizzazione ribadisce che la situazione è molto complicata anche per le altre 143 persone rimaste a bordo; per questo la ong catalana, pur consapevole della delicata fase politica che il governo italiano sta vivendo, continua a pregare le istituzioni affinché a tutti venga concessa la possibilità di scendere dall’imbarcazione: “Tutte le persone rimaste a bordo devono esser fatte sbarcare urgentemente. L’umanità lo impone”.

La situazione potrebbe risultare ancora più complessa nelle prossime ore, dato che la nave “Ocean Viking” – imbarcazione della ong SOS Mediterranée e Medici Senza Frontiere – è ormai giunta a poche miglia marine dalle Pelagie dopo aver salvato 356 naufraghi al largo della Libia. La situazione a bordo della Ocean Viking è resa particolare anche dal fatto che un terzo dei passeggeri è costituito da bambini, solo 11 dei quali accompagnati da un genitore o un parente. “Questi bambini sono fuggiti da violenze, conflitti e atrocità impensabili ed hanno diritto di essere salvati e protetti” – ha dichiarato Afshan Khan, responsabile Unicef per il continente europeo. Tuttavia, il percorso amministrativo e politico della Ocean Viking verso un eventuale sbarco in Italia si preannuncia ancora più complesso di quello della Open Arms, la quale ha potuto beneficiare della sospensione cautelare disposta dal TAR Lazio del provvedimento ministeriale che vietava l’ingresso in acque territoriali; in attesa di eventuali novità positive, la Ocean Viking dovrà probabilmente stazionare ai margini delle acque internazionali per diverse ore, forse giorni, nonostante il deciso peggioramento delle condizioni meteorologiche previsto a partire da domani.


Francesco Gagliardi


Fonte immagine: thenational.ae