Cronaca
Omicidio suicidio a Cecchina: una donna marocchina uccide la figlia, brucia la casa e si suicida
ALBANO LAZIALE, 29 MAGGIO- Tragedia nella serata di domenica 27 maggio a Cecchina, nel comune di Albano Laziale, dove Saliha Marsli, 43enne marocchina, ha ucciso la figlia Yasmine Seffahi di 18 anni e poi si è suicidata gettandosi dal quanto piano della propria abitazione, tra via Francia e via Danimarca. [MORE]
Sul posto i Carabinieri del Nucleo Operativo di Castel Gandolfo e i militari di Cecchina hanno rinvenuto il cadavere della donna riversa nel giardino condominiale; mentre in casa la figlia è stata ritrovata in una pozza di sangue. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna avrebbe ucciso la ragazza servendosi di un coltello da cucina, con un colpo netto all’altezza della gola. La 43enne marocchina avrebbe anche dato fuoco all’appartamento; il rogo, appiccato dalla donna con stracci imbevuti di liquido infiammabile, sarebbe partito dalla camera da letto. Sulla ricostruzione dei fatti i Carabinieri coordinati dal comandante Emanuele Tamorri nutrono pochi dubbi, escludendo dunque il coinvolgimento di terze persone.
Alla base della tragedia probabilmente una lite tra madre e figlia, provenienti da Biella dove Yasmine era nata e arrivate ai Castelli Romani da 4 anni. La donna faceva la badante e la baby-sitter, mentre il padre della 18enne lavora in Marocco come ambulante.
A dare l'allarme alcuni cittadini di Cecchina che, viste le fiamme provenire dall'appartamento, hanno allertato Vigili del Fuoco e Carabinieri. I residenti, ascoltati dai militari, hanno confermato che Saliha Marslii e Yasmine Seffahi erano solite litigare ma le discussioni non erano mai sfociate in atti di violenza.
Fontedell'immagine: ilcorrieredellacitt.com
Federica Vetta