Cronaca

Omicidio Scaramozzino: vittima della lupara bianca

14 apr. Acquaro (VV) – Era il 1993, quando Placido Scaramozzino, parrucchiere quarantatreenne, scomparve improvvisamente ad Acquaro. Dal 28 settembre di diciotto anni fa, il suo corpo non è mai stato trovato e si è potuto risalire all’atroce modo in cui fu ucciso grazie alle dichiarazioni di due pentiti. [MORE]A quanto rivelato, la vittima della lupara bianca sarebbe stato prelevato con la forza dalla sua auto, tramortito e trascinato lungo un sentiero nella boscaglia, poi, giunto nel posto predestinato ad essere una tomba, interrogato sui suoi rapporti con il clan rivale, ed infine denudato, adagiato in una buca, preso a colpi di zappa sul corpo, e sotterrato vivo. Scaramozzino fu eliminato a causa della lunga e sanguinosa faida tra le due famiglie dei Loielo e Maiolo, per gli interessi comuni sul controllo delle Serre del territorio vibonese. Ieri, la squadra mobile di Catanzaro è intervenuta per trarre in arresto tre persone, l'accusa è di omicidio volontario aggravato dalle modalità mafiose e occultamento di cadavere. I presunti assassini di Scaramozzino sarebbero: Antonio Altamura, 65 anni, ritenuto un elemento di spicco della cosca “Ariola” operativa nel territorio di Gerocarne (VV), Antonio Gallace di 46 anni e, infine, Vincenzo Taverniti di anni 52. Inoltre, Altamura si ricorda come nome incluso fra le 304 persone ammanettate nell’ambito dell’operazione “Crimine” , del 13 luglio scorso, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e di Milano.

Tiziana Marzano