Omicidio Russo: caso risolto in dodici ore, arrestato il rivale in amore
Cronaca Calabria

Omicidio Russo: caso risolto in dodici ore, arrestato il rivale in amore

martedì 17 agosto, 2010

BAGALADI (RC) - A sole dodici ore dall’omicidio di Antonio Russo (nel riquadro a sinistra) , 21 anni, ucciso ieri notte a Bagaladi – un piccolo centro della provincia di Reggio Calabria – le forze dell’ordine hanno fermato un amico della vittima Carmelo Megale, 24 anni, accusato di essere responsabile del delitto.
Una vecchia amicizia quella che legava i due ragazzi, un rapporto interrotto nel più brutale dei modi dopo che, per via di una donna contesa, la gelosia si era insinuata fra i due.
Russo, poco prima di mezzanotte, si trovava nei pressi di una pizzeria quando è stato avvicinato da una persona, che gli ha sparato utilizzando una pistola calibro 6,35. La vittima è stata raggiunta da sette colpi ed è morta all’istante.[MORE]
Dalle indagini è immediatamente emerso che da tempo la vittima aveva dissidi con un suo amico di vecchia data, Carmelo Megale, secondo alcune testimonianze, nei giorni scorsi Russo ed il suo rivale si erano picchiati, tanto che Megale era stato costretto a ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale di Reggio Calabria per le ferite riportate in diverse parti del corpo. All’origine dei litigi ci sarebbe, secondo quanto si è appreso, il comune interesse di Russo e Megale nei confronti di una donna.
Le indagini si sono concentrate subito su Megale, ma quest’ultimo per diverse ore non è stato trovato dai carabinieri. Gli investigatori hanno quindi compiuto una perquisizione nell’abitazione del ventiquatrenne, sequestrando alcuni oggetti ritenuti utili alle indagini sull'omicidio. Megale ha quindi deciso, attraverso il suo legale, di contattare i carabinieri per comunicare dove era possibile rintracciarlo. Il giovane è stato accompagnato nella caserma dei carabinieri, dove è stato sottoposto a fermo per l’omicidio e successivamente è stato trasferito in carcere. Il sostituto procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Francesco Tripodi, lo ha sentito ed ha confermato il provvedimento eseguito dai carabinieri. Si cerca l'arma del delitto ed eventuali complici del Megale.
 


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