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New York, omicidio Rita Morelli. Ecco l'identikit dell'assassino
NEW YORK, 27 NOVEMBRE 2011 – Tre coltellate al petto. Così è stata uccisa Rita Morelli, 36enne di Pescara che da 5 anni studiava e lavorava negli States. Il cadavere è stato rinvenuto ieri sera nella sua casa ad Harlem dove conviveva con il fidanzato, che dopo essere rincasato si è trovato di fronte l'orribile spettacolo. L'assassino si sarebbe intrufolato nell'abitazione per rubare un computer portatile e pochi spiccioli.[MORE]
Ha lottato con tutte le sue forze Rita Morelli, ma non ce l'ha fatta. Originaria di Spoltore ed ex commessa in un negozio del grande Centro Iper di Città S.Angelo, la donna si era trasferita ad Harlem dove lavorava come cameriera in un rinomato ristorante di Manhattan per pagarsi gli studi al College Hunter.
È stato interrogato per ore il fidanzato della vittima, un americano di origini messicane, che finora non risulterebbe sospettato dell'omicidio. Ascoltati dalla polizia anche diversi vicini della coppia, che raccontano di aver visto Rita insieme ad un ragazzo prima di salire in casa. L'ipotesi più accreditata è quella che la vittima abbia dunque aperto la porta di casa al suo aguzzino, ma la vicenda resta finora poco chiara.
È finito così il sogno americano di Rita, infranto dall'ennesima ondata di violenza che da sempre affligge il quartiere di Harlem a New York. "Io credo che lei abbia sottovalutato i pericoli della vita in America e io stesso mi mangio le mani per non averla messa sull'avviso", così ha raccontato il fratello della vittima Giuseppe Morelli in un'intervista al Tg Abruzzo della Rai.
Persino a distanza di tempo la ragazza viene ricordata con grande affetto dagli abitanti della sua cittadina. “Solare, affabile, carina”. Così la descrive Antonello, uno degli impiegati del centro commerciale in cui Rita lavorava come commessa.
La polizia ha fornito stamane un primo identikit dell'assassino. Un certo Carlos, forse di origini brasiliane, l'ultima persona con cui sarebbe stata vista Rita prima di rincasare. La descrizione dell'uomo è stata fornita da una vicina che vive al secondo piano della casa di East Harlem. Ed è su di lui che ora gli investigatori concentrano le ricerche.
«Sembrava calma, ma quello non era il suo ragazzo». Così ha raccontato alla polizia Lee Stefanis, il vicino che conosceva Rita ed abitava accanto alla coppia. Un'altra donna residente nel palazzo ha spiegato di aver incrociato i due davanti all'ingresso principale e di aver visto lei rientrare in casa, ma non ha potuto chiarire come l'uomo sia riuscito ad intrufolarsi nell'abitazione della vittima. «Probabilmente, si è limitato a citofonare», ha concluso la donna.
“Se è stato lui, con il Dna si verrà a sapere subito, questo mi dicono da New York e quindi lo prenderanno”. Lo ha raccontato Giorgio Morelli, cugino della vittima, da anni residente negli Stati Uniti dove lavora come giornalista.
Riccardo Marcucci