Estero
Omicidio Nemtsov, Dadayev confessa "L'ho ucciso per offese a Islam". Ma restano molti dubbi
MOSCA, 9 MARZO 2015 – Fermato ieri dalla polizia insieme ad altri tre indagati, l'ex tenente dell'esercito ceceno, Zaur Dadayev, avrebbe dichiarato di aver ucciso il leader del partito d’opposizione Boris Nemtsov per le offese rivolte all’Islam all’indomani della strage di Charlie Hebdo. Un movente che, da più parti, viene giudicato come inconsistente.
“Le insensate teorie sul movente islamista per l'uccisione di Boris Nemtsov fanno comodo al Cremlino e tolgono il presidente Vladimir Putin dalla lista dei sospetti”, ha affermato Ilya Yashin, co-leader del partito di opposizione di Nemtsov. "Le nostre peggiori paure”, ha aggiunto in un messaggio su Twitter, “ Stanno diventando realtà. L’esecutore dell'omicidio sarà incolpato, ma quelli che l'hanno ordinato resteranno liberi”. Il numero due di Nemtsov ha anche ribadito la necessità di esaminare (e rendere pubbliche) al più presto le registrazioni di quella sera sul luogo dell’omicidio. Yashin, d’altronde, non fa mistero del fatto che, secondo lui, dietro all’assassinio potrebbe esserci il coinvolgimento dei vertici dello stato e dello stesso Putin: “Non posso dare la colpa a lui direttamente”, ha detto Yashin, “non è noto chi abbia dato l'ordine ma è evidente che si devono cercare i mandanti nelle strutture del potere”. [MORE]
Dello stesso avviso, Zhanna Nemtzova, la figlia di Nemtsov che, intervistata da un’emittente tedesca, ha dichiarato: “Forse hanno trovato i colpevoli ma noi non sappiamo chi sono i mandanti e credo che la verità non verrà fuori per molto tempo. In Russia c'è già una dittatura e questo ennesimo omicidio significa che coloro che hanno il potere hanno ormai oltrepassato la linea rossa”.
Per le autorità russe, al contrario, lo scenario sarebbe più chiaro e comprenderebbe una responsabilità diretta di Dadayev, suffragata dalle recenti confessioni. Resterebbe però da stabilire quale sia la responsabilità degli uomini fermati tra ieri e oggi, il cui numero, nel frattempo, è salito a sette. Un ottavo sospetto, Beslan Shavanov, si è fatto saltare in aria ieri per non essere catturato dalle forze dell'ordine.
(foto:cbc.ca)
Sara Svolacchia