Cronaca
Omicidio Micucci: il medico agli arresti domiciliari, il gip indaga
PESCARA, 8 OTTOBRE 2013 – Continuano le indagini del gip per l’omicidio di Caterina Micucci, la puericultrice di 62 anni, investita sabato 28 settembre da un medico, Luigi Chiarieri, di 51 anni. L’uomo, riconosciuto dalla polizia stradale quattro giorni dopo, si era fermato a soccorrere la donna dopo l’incidente, ma era fuggito prima dell’arrivo dei soccorsi: attualmente è agli arresti domiciliari. [MORE]
Non è l’omissione di soccorso, quindi, ad aumentare le accuse del gip nei confronti di Chiarieri, ma bensì il suo allontanamento dal luogo del reato, poiché, secondo una sentenza della Cassazione, la sosta dell’investitore deve durare ‹‹il tempo necessario›› a garantire il riconoscimento del soggetto, le dinamiche dell’incidente e accettarsi delle condizioni della vittima. Per il gip, il gesto di Chiarieri, rappresenta un non pentimento riguardo le sue azioni, nonché la possibilità che egli ripeta quel gesto in una situazione similare.
L’uomo, data la sua professione, si è avvicinato con passo incerto e lento, secondo quanto confermato dai testimoni, al corpo della vittima, praticandole un massaggio cardiaco, ma senza confermare ne dare notizie sulla sua occupazione, nonostante portasse con se la borsa e il kit di emergenza; probabilmente viste le condizioni gravi di Caterina, il medico si è dato alla fuga facendo perdere le sue tracce e aggravando così la sua posizione davanti ai giudici.
Luigi Chiarieri, oggi, si è seduto in Tribunale davanti al gip Maria Carla Sacco per un interrogatorio di circa mezz’ora. Con l’accusa di omicidio colposo aggravato dalla fuga, il medico si è difeso dicendo di non avere idea dell’accaduto e di aver comunque soccorso la donna, non ha ritenuto necessaria la sua identificazione poiché il kit qualificava la sua professione. Il suo legale, momentaneamente, non si è espresso sul ritiro della misura cautelare.
Erica Benedettelli