Cronaca

Omicidio Meredith, secondo la Cassazione «sottovalutati indizi contro Amanda e Raffaele»

PERUGIA, 18 GIUGNO 2013 - Lo scorso 26 marzo, nell'ambito del processo per l’omicidio di Meredith Kercher, la Cassazione aveva annullato con rinvio le assoluzioni pronunciate in appello per i due imputati: Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Oggi, nel motivare mediante 74 pagine tale sentenza, la stessa Cassazione spiega come la Corte d’assise d’appello di Perugia abbia in realtà sottovalutato gli indizi emersi sui due giovani imputati.[MORE] 

La Suprema Corte ha evidenziato come siano presenti nella sentenza d’appello «molteplici profili di manchevolezze, contraddittorietà ed illogicità manifesta». Per tali ragioni, come si legge nelle motivazioni depositate dalla Cassazione, «il giudice del rinvio dovrà porre rimedio nella sua più ampia facoltà di valutazione, agli aspetti di criticità argomentativa, operando un esame globale e unitario degli indizi, attraverso il quale dovrà essere accertato se la relativa ambiguità di ciascun elemento probatorio possa risolversi, poiché nella valutazione complessiva, ciascun indizio si somma agli altri».

Un quadro, dunque, che secondo le motivazioni addotte dalla Cassazione è da ricostruire in toto ed in maniera precisa poiché decisivo «non solo a dimostrare la presenza dei due imputati nel locus commissi delicti – si continua a leggere nella sentenza – ma ad eventualmente delineare la posizione soggettiva dei concorrenti di Rudy Guede – il giovane ivoriano che per l’omicidio di Meredith è già stato condannato e, al momento, sta scontando una pena di 16 anni di reclusione – al fronte del ventaglio di situazioni ipotizzabili, che vanno dall’accordo genetico sull’opzione di morte, alla modifica di un programma che contemplava inizialmente solo il coinvolgimento della giovane inglese in un gioco sessuale non condiviso, alla esclusiva forzatura ad un gioco erotico spinto di gruppo, che andò deflagrando, sfuggendo al controllo».

Sulle motivazioni della Corte Suprema è prontamente intervenuta l’avvocato Giulia Bongiorno, legale di Raffale Sollecito: «non temiamo alcun tipo di approfondimento perché questo non potrà che far emergere l’estraneità di Raffaele Sollecito alle accuse. Se gioco erotico c’è stato – ha spiegato la Bongiorno – si cerchino gli altri protagonisti che sono certamente Raffaele Sollecito e Amanda Knox. La prova scientifica dimostra infatti che non ci sono tracce di dna di Solleccito e della Knox sulla scena del delitto». Lo stesso legale ha comunque espresso grande rispetto per la Cassazione ma ha aggiunto «è un giudice di legittimità e quindi questa parte deve essere sfuggita».

(Immagine da repubblica.it)

Giovanni Maria Elia