Cronaca
Omicidio Maravalle, il padre conferma di essere l'assassino di suo figlio
PESCARA, 22 LUGLIO 2014 – Massimo Maravalle ha confessato: è stato lui l’assassino di Maxim, suo figlio adottivo, di soli cinque anni, soffocato la notte del 18 luglio in seguito ad un raptus di follia. L’interrogatorio con il Gip, Gianluca Sarandrea, del tribunale di Pescara è durato poco più di 45 minuti e si è concluso con un’accusa definitiva nei confronti dell’uomo. Presenti in sede anche Andrea Papalia, il pm che coordina l’inchiesta, l’avvocato difensore, Alfredo Forcillo e lo psichiatra Sabatino Trotta.
Massimo avrebbe rivelato la verità sui fatti: non ha soffocato il figlio con un cuscino, come si era supposto all’inizio, ma con le sue mani, una posta sul naso e una sulla bocca. L’avvocato Forcillo pone, a questo punto, l’attenzione sulla malattia dell’uomo incrementata dalla mancanza di farmaci inibitori che Massimo aveva smesso di prendere poiché lo indebolivano, ‹‹evidentemente›› spiega l’avvocato ‹‹non ha saputo gestire più questi pensieri deliranti che gli facevano ritenere che ci fossero complotti che potevano provocare al figlio torture e cose di questo genere››.
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Intanto, il Gip ha convalidato l’arresto per Massimo Maravilla e resterà in carcere fino al prossimo 24 luglio, data in cui è stato predisposto il conferimento dell’incarico per l’incidente probatorio: la difesa, infatti, ha richiesto un controllo sull’incapacità di intendere e di volere del cliente poiché, secondo Forcillo, i ricordi dell’uomo sono ‹‹lucidi fino ad un certo punto: non ricorda bene, con precisione, quello che è accaduto››. Lo psichiatra del Centro di Salute Mentale dell’Asl di Pescara, Sabatino Trotta, cercherà di verificare lo stato di salute dell’uomo, ‹‹si tratta di un paziente che vive un grandissimo dramma come è facile e intuibile, per cui aspetteremo: c’è una procedura che sicuramente è stata rispettata››.
Erica Benedettelli
[immagine abruzzolive.it]