Cronaca

Omicidio Luzzi, le parole del killer diciassettenne: "Fabiana ha tentato di togliermi la tanica"

CORIGLIANO CALABRO (COSENZA), 27 MAGGIO 2013 – Si aggiunge orrore ad altro orrore nel caso dell’omicidio di Fabiana Luzzi, la sedicenne di Corigliano Calabro accoltellata e bruciata viva dal fidanzatino diciassettenne.

Stando ai nuovi particolari emersi dall’interrogatorio del giovane killer, Fabiana, lasciata a dissanguarsi fra i rovi per oltre un’ora mentre il suo assassino cercava di procurarsi della benzina, sarebbe stata, nonostante le venti coltellate ricevute, cosciente e in grado di lottare nel momento in cui il suo assassino le ha dato fuoco.[MORE]

Fabiana si è lanciata addosso al suo carnefice e ha cercato di far cadere a terra il contenuto della tanica, ma le coltellate ricevute e tutto il sangue perso nell’ora precedente l’avevano resa troppo debole e le avevano impedito di proteggersi dal ragazzo determinato a carbonizzarla a sangue freddo.

“Mi sono fermato all’Agip, - ha dichiarato D.M., il giovane assassino - ho riempito una tanica di venti litri, sono tornato indietro, volevo incendiare il corpo. Ma lei era ancora viva. Mi insultava ancora, ‘bastardo’, mi diceva… Le ho versato la benzina addosso, ho dato fuoco, lei strillava, ‘non farlo!’, io mi sono scottato mani e faccia. Ho buttato borsetta e cellulare tra i fichi d’india, e pure il coltello. Sono andato in ospedale a farmi medicare e mi sono inventato le storie che vi ho raccontato prima. Ma è tutto falso. L’ho ammazzata io, Fabiana, però l’amavo. Eravamo gelosi, tanto”.

L’assassino, reo confesso, ha chiesto di essere portato direttamente in carcere, di non passare per Corigliano, dove gli abitanti sono sconvolti e increduli di fronte all’accaduto, dove tutti si conoscono fra loro e non riescono farsi una ragione di una simile tragedia.

“Si poteva prevedere, lui era un tipo geloso, la picchiava, anche la fuga a Bologna di Fabiana dell’estate scorsa è stata a causa sua, l’ha portata via lui.” Dichiara qualche abitante di Corigliano, mentre in paese continuano a rincorrersi le voci: secondo alcuni, la ragazza era intenzionata a chiudere la complicata storia con il suo assassino, secondo altri D.M. sarebbe uscito quel giorno di casa già armato e con l’intenzione di uccidere la giovane.

Gli studenti di Corigliano, tricolore e palloncini bianchi fra le dita, hanno dato vita ad un corteo tra le strade della città in memoria di Fabiana. Fra la folla di volti addolorati, un amico e compagno di classe del giovane killer ha dichiarato: “Ora non riuscirei neppure a guardarlo in faccia.”

(fonte ANSA; www.blitzquotidiano.it/)
(foto www.giornalettismo.com)

Elisa Lepone