Cronaca

Omicidio Fortuna Loffredo, il presunto assassino ingerisce una lametta in carcere

NAPOLI - Raimondo Caputo, l'uomo accusato dell'omicidio della piccola Fortuna Loffredo, morta il 24 giugno del 2014 a Caivano, ha tentato il suicidio nel carcere di Poggioreale a Napoli. 

Il presunto assassino di Fortuna, nel primo pomeriggio di martedì 31 maggio, avrebbe tentato di ingerire una lametta da barba. Da quanto appreso, sembrerebbe che le sue condizioni non siamo gravi: il presunto pedofilo non sarebbe in pericolo di vita. L'uomo è sotto osservazione e attualmente si trova presso l'infermeria della struttura circondariale. L'episodio di tentato suicidio sarebbe stato confermato dal direttore della casa circondariale e sembra che Caputo abbia messo in bocca l'oggetto, prima di entrare nella sala colloqui. Si presume che l'aver ingoiato la lametta possa essere stato un puro atto dimostrativo. Appresa la notizia, i familiari dell'uomo che si erano recati in carcere per incontrarlo negli orari di visite, hanno dovuto rinunciare al colloquio. 

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Anche la sua compagna, Marianna Fabozzi, detenuta presso il carcere di Pozzuoli, lo scorso 19 maggio aveva tentato di togliersi la vita. La donna aveva provato ad impiccarsi in cella, subito dopo aver assistito all'incidente probatorio presso il Tribunale di Aversa. In quell'occasione, sono state ascoltate le sue tre figlie, le quali avrebbero confermato le accuse rivolte a Caputo in merito all'omicidio di Fortuna e alle violenze sessuali nei loro confronti e nei confronti della stessa Fortuna. 

Luigi Cacciatori

Immagine da napolitoday.it