Cronaca

Omicidio Elena Ceste: confermata la condanna a trent'anni per Michele Buoninconti

TORINO, 15 FEBBRAIO - La prima sezione penale della Corte d’Assise e d’Appello di Torino, presieduta da Fabrizio Pasi, dopo quasi sei ore di camera di consiglio ha confermato la condanna a trent’anni per Michele Buoninconti, ritenuto responsabile dell'omicidio della moglie Elena Ceste nel gennaio del 2014. L’ex vigile del fuoco, detenuto a Verbania, era stato condannato in primo grado per omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere della donna, il cui corpo venne ritrovato senza vita nel rio Mersa, a Isola d'Asti, nell'ottobre 2014.  [MORE]

È stato disposto anche il sequestro conservativo del patrimonio di Michele Buoninconti. "Si tratta - ha spiegato l’avvocato di parte civile, Debora Abate Zaro - di conti correnti e di un terzo della casa. Siamo soddisfatti. Questo garantisce un futuro ai figli".

C’è tanta delusione nelle parole dei legali della difesa, che avevano chiesto l’assoluzione con formula piena per il loro assistito. Lasciando l'aula infatti, i difensori di Buoninconti sono tornati a criticare la scelta, operata dai loro predecessori, del rito abbreviato, che non ha permesso di svolgere ulteriori approfondimenti "penalizzando l'imputato". "Su quanto è accaduto - hanno affermato - si possono fare solo delle ipotesi. Non è possibile dire come, quando, dove e in che modo Elena Ceste è stata uccisa. E non si può nemmeno dire se sia stato un delitto premeditato, volontario, di impeto o di altro. A nostro avviso non si è trattato nemmeno di un omicidio".
 

 

Giuseppe Sanzi

(fonte immagine infooggi.it)