Cronaca

Omicidio di Lumarzo, tre sospettati di aver ucciso e decapitato l'uomo

 GENOVA, 13 OTTOBRE - Si tratterebbe di una questione famigliare per rivendicazioni di proprietà, il movente dietro l’omicidio dell’infermiere in pensione del San Martino Albano Crocco, il 68enne ritrovato senza vita e decapitato in un bosco della frazione Craviasco di Lumarzo e per il quale sono tre i sospettati al vaglio degli inquirenti.[MORE]


Le indagini nelle mani carabinieri di Chiavari e del Nucleo Investigativo, coordinati dal pm Silvio Franz, si sono focalizzate su un parente con precedenti violenti con la vittima. Il procuratore capo Francesco Cozzi ha affermato che già tra oggi e domani si potrebbe procedere ad eventuali arresti: ‘’Si stanno definendo i particolari, non escludiamo sviluppi a breve termine, anche tra oggi e domani’’.


In un primo momento tese verso l’ipotesi di un incidente, le indagini si sono mosse poi verso l’omicidio volontario il cui sospettato principale è un cugino di Albano che ha una villetta vicino al luogo dell’omicidio e i cui rapporti con la vittima erano molto tesi a seguito di un contenzioso per la proprietà di alcuni terreni vinto proprio da Crocco. L’uomo è stato interrogato nella caserma di Chiavari e poi rilasciato, probabilmente per insufficienza di prove.


La vicenda


L’uomo era uscito alle 7 di mattina recandosi nel sentiero che percorreva sempre per raccogliere i funghi, verso le 13, la moglie ha provato a chiamarlo sul cellulare non vedendolo rincasare per pranzo. Ma già all’inizio del sentiero l’uomo era stato sparato alla nuca da un colpo di fucile a pallini, decapitato, forse con un’ascia o un machete e poi trascinato per cento metri e spinto in un dirupo. Durante la ricostruzione grazie alle tracce ematiche avvenuta lungo il percorso, sono stati ritrovati il suo portafoglio e il cellulare, l’unico elemento che non è ancora stato rinvenuto è la testa dell’uomo.

 

Maria Azzarello