Cronaca

Omicidio Desirèe: Giovanni Erra chiede revisione processo

MILANO, 9 GENNAIO - Chiede la revisione del processo Giovanni Erra, l'operaio condannato a 30 anni per l'omicidio della 14enne bresciana Desirèe Piovanelli, uccisa nel settembre 2002 a Leno (Brescia). Lo comunicano i suoi legali, Nicodemo Gentile e Antonio Cozza, ai quali Erra, da 17 anni in carcere, ha "conferito incarico" affinche' "compiano tutte le attivita' necessarie per arrivare a una revisione" della sentenza. Giovanni Erra, spiegano i legali, "contesta e attacca la ricostruzione dei fatti cosi' come operata dai giudici".

La revisione del processo avviene in casi molti rari, in particolare - stando all'articolo 630 del codice di procedura penale - quando sopravvengano "nuove prove che da sole o unite a quelle gia' valutate, dimostrano che il condannato deve essere prosciolto".

Dal "E' una verita' processuale che non convince - argomentano - perche' e' altamente probabile che nella Cascina Ermengarda e' successo qualcosa di diverso, da quanto finora sancito dalla Giustizia. Stiamo lavorando per acquisire eventuali elementi utili per supportare tecnicamente una richiesta di revisione".
Per il delitto della studentessa, il cui corpo venne ritrovato alcuni giorni dopo l'omicidio nella cascina Ermengarda a Leno, sono stati condannati in via definitiva anche tre minorenni, amici della ragazza, cui sono state inflitte condanne a 18, 15 e 10 anni.

Secondo le motivazioni delle sentenze, Desirèe venne uccisa perche' si oppose a un tentativo di violenza sessuale.
Anche il padre della ragazza, Maurizio Piovanelli, aveva chiesto nell'agosto scorso di riaprire la vicenda sostenendo che ci sarebbe "un qualcosa di molto piu' grande e che va oltre il tentativo di stupro, con dei mandanti che sono ancora in giro".