Cronaca
Omicidio colposo: assolto cittadino rossanese di nazionalità tedesca
ROSSANO (CS), 10 DICEMBRE 2011- Il Tribunale di Rieti - Sezione Distaccata di Poggio Mirteto – in composizione monocratico, Giudice Dott. Roberto Saulino e P.M. Dott.ssa R. Rossi - ha assolto B.S.A., classe 1981, di nazionalità tedesca e domiciliato a Rossano, in accoglimento della tesi difensiva sostenuta dall’avvocato Ettore Zagarese e dall’avvocato Giuseppe Vena, entrambi del Foro di Rossano, dal reato di omicidio colposo perché il fatto non sussiste.[MORE]
L’uomo era stato deferito presso il Tribunale e gli veniva contestato il reato di omicidio colposo perché in data 07.09.2002 nel Comune di Magliano Sabina (RI) sull’autostrada A/1 al Km 507+0,20, per colpa costituita da negligenza, imprudenza ed imperizia provocava la morte di un uomo urtando con violenza con la sua vettura l’autocarro di quest’ultimo non avendo rispettato la distanza di sicurezza che avrebbe impedito l’urto letale.
All’udienza dibattimentale l’uomo era assistito e difeso dall’avvocato Ettore Zagarese e dall’avvocato Giuseppe Vena che procedevano, unitamente al Pubblico Ministero, ad escutere i testi dell’accusa e della difesa ( consulente tecnico dell’accusa e della difesa, personale sanitario intervenuto, agenti intervenuti e testimoni oculari) ricostruendo la dinamica fattuale dell’evento occorso.
Il Giudice terminata l’acquisizione della prova invitava le parti a rassegnare le proprie conclusioni cosicchè il Pubblico Ministero avanzava la richiesta di affermare la penale responsabilità dell’imputato e quindi di condannarlo alla pena di anni 1 e mesi 2 di reclusione mentre l’avvocato Ettore Zagarese e l’avvocato Giuseppe Vena chiedevano di assolvere l’uomo con la formula perché il fatto non sussiste atteso che dalle domande che avevano posto ai testimoni era emersa una prova dubbiosa di responsabilità dell’imputato sostenendo che l’evento era stato causato dalla fatalità e non certo dalla responsabilità del loro assistito.
Il Giudice udite le arringhe, si ritirava in camera di consiglio per valutare tutto il materiale probatorio ed al rientro in aula, in accoglimento della tesi difensiva dell’avvocato Ettore Zagarese e dell’avvocato Giuseppe Vena, assolveva l’uomo perché il fatto non sussiste.
Corrado Rosetta