Omelia Mons. Bertolone "solennità Immacolata"
Cultura e Spettacolo Calabria

Omelia Mons. Bertolone "solennità Immacolata"

sabato 8 dicembre, 2012

CATANZARO 8 DICEMBRE 2012 - Saluto i confratelli sacerdoti, i padri conventuali che animano brillantemente questa parrocchia dedicata all’Immacolata, saluto tutte le autorità civili e militari ed in particolare il commissario Prefettizio perché la vergine santa l’assista in questo periodo di guida del Comune di Catanzaro, saluto tutti voi carissimi fedeli qui convenuti. Un saluto particolare a tutte le confraternite presenti ed al gruppo storico di Catanzaro, Mirabila,

L’Avvento è un cammino verso la grotta di Betlemme, ove nella notte di Natale, si è diffusa la Luce Vera , “ quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9).
Tale luce divina è preceduta da altre luci che ci annunciano il sorgere del Sole, illuminano la nostra strada e riscaldano il nostro cuore. Si tratta di Isaia, di Giovanni Battista, di Giuseppe e soprattutto di Maria Vergine che l’antifona d’ingresso ci presenta come “ rivestita delle vesti della salvezza, avvolta con il manto della giustizia, come una sposa adorna di gioielli”.[MORE]

Nel cuore dell'Avvento, nella fede, Maria si fa porta per far entrare il Verbo nel mondo.
Il vangelo è una pagina stupenda di fede, Maria si affida, confida, ascolta il contenuto del messaggio perché crede a Colui che le ha inviato il messaggio. È immagine della vera credente e dei veri credenti: si affida a Dio e crede a quello che Dio le dice. La fede è così: il soggetto e l'oggetto della fede vanno tenuti sempre insieme. Per questo Maria è madre di fede per ognuno di noi e, Immacolata nella fede, si fa nostra compagna di strada nel cammino verso il regno.

Chi è stato a Capri, la bellissima isola davanti a Napoli, sa che una delle attrazioni da visitare è la famosa grotta azzurra. Vi si entra con dei barconi e ci si ritrova in una porzione di “mare al coperto” dove tutto, per un gioco di luce e di riflesso, appare colorato di azzurro, donde il nome, e – pur trovandoci - al chiuso, si sperimenta il colore del cielo.
Oggi è la Festa dell’Immacolata Concezione di Maria. Ci piace pensare a Lei come ad una porzione bellissima di mare e di terra che si fonde con la luce divina, essendone riempita totalmente, così da trasmettere, lì dove c’è buio, il colore del cielo.
Maria è immacolata, cioè senza macchia, perché è stata colmata di grazia in pienezza: in lei non c’è spazio per il peccato, non c’è spazio per il buio.
Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te".
Con queste parole l'angelo Gabriele si rivolge a Maria così come noi facciamo ogni giorno ed in ogni momento carico di fede, quando abbiamo bisogno di scoprire il volto di Maria e di incontrare più pienamente Suo Figli, Gesù.

Il giorno dell'Immacolata Concezione ripetiamo con maggior forza e con maggiore consapevolezza "Rallegrati o piena di Grazia!".
Questo è infatti il giorno dedicato, festeggiato, proclamato con il dogma nel 1854 che ratifica la Sapienza messa nel cuore di tutti i credenti da sempre.
Maria durante l'anno viene sempre ricordata. Spesso ci sono ricorrenze a Lei dedicate ma la festa dell'Immacolata Concezione è la festa per eccellenza con cui il popolo cristiano festeggia Maria, la sempre ancella del Signore.
Il dogma ha solo affermato, ratificato, confermato, ciò che ogni cristiano già sapeva nel proprio cuore. Maria è un mistero grande!
I credenti continuano a contemplarLa, i teologi a studiarLa, le donne discepole di Gesù continuano a cogliere in lei come essere donne e discepole fedeli.
Maria, in modo particolare nell'Annunciazione, è un mistero inenarrabile perché rivela l'unione compiuta tra il divino e l'umano: il Verbo incarnato: Gesù.

Grazie allo Spirito Santo tutto è stato possibile, dal concepimento alla nascita.
Questo brano del Vangelo di Luca, anche se lo conosciamo a memoria, ci svela comunque e sempre in modi diversi la profondità della sostanza rivelata.
Maria è stata capace di "Ascoltare": "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".
Maria ascolta per cogliere la propria natura, la propria chiamata. Anzi Maria è donna in ascolto. E' la credente. E' icona del credente e soprattutto, non ci stancheremo mai di dirlo, di ogni donna.
Se una donna vuole essere tale è chiamata ad ascoltare. E' chiamata a farsi ascolto.

Maria è stata capace di "domandare": "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio".
Maria domanda per comprendere la Parola. Maria domanda non tanto per capire, ma per chiarire come servire meglio il Signore.
E' lo stesso Signore che le ha ispirato di non conoscere uomo e che ora le chiede di concepire. La domanda, dunque, permette a Dio di spiegare Dio.
Permette a Dio di scoprirsi con un mistero ed una vocazione uniche e preparate dall'eternità.
Dio, fonte vera di creatività nello Spirito, fa comprendere che Egli è Signore della storia e sorpassa ogni logica trascendendola.

"Nulla è impossibile a Dio!".
Maria è stata capace di "rispettare": "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".
Maria rispetta per abbracciare la fede. Rispetta perché vive della fedeltà di Dio.
Con umiltà e fermezza accetta di far parte del piano salvifico.
Maria sa che Dio è fedele e nella Sua fedeltà confida. Questo è il calcolo di Maria: confidare in Dio.
Altro che femmine calcolatrici sempre, comunque e dovunque in cerca di vanità e sicurezza o uomini altezzosi e prepotenti.

Maria è veramente colei che ha scelto la parte migliore e vi aderisce con tutta se stessa. E' proprio guardando alla Madre che Gesù stesso riguarda ogni donna.
Perciò, quando troviamo nel vangelo le lodi di una donna, Gesù loda nelle sue discepole, anche Sua Madre.
L’Immacolata Concezione è la festa di Santa Maria, ma nel contempo è la festa del nostro destino, del destino della Chiesa; celebrazione non di un privilegio unico, ma di un progetto per ogni uomo chiamato ad essere santo ed immacolato al cospetto di Dio; grammatica per capire la nostra umanità, linguaggio che dice il desiderio di Dio su ciascuno di noi, memoria degli inizi e profezia di futuro. In questa festa, la migliore lode che dobbiamo a Maria, prima amica di Dio, è decidere di reinserirci nell’armonia dell’amore cristiano in un abbandono a Dio più fedele, sulla traccia di lei.
Aiuta gli uomini ad essere come il tuo Giuseppe.
Aiutaci tutti ad essere credenti; soprattutto in questi tempi ubriachi di narcisismo dove nessuno sa ascoltare perché “deve” pensare a se stesso;
nessuno, ed è estremamente grave, sa fare le giuste domande a Dio;
dove pochi sono fedeli ed umili perché "il mondo" considera la fedeltà un optional e l'umiltà un fastidioso difetto.

"O Donna bellissima, Maria, attraverso te vogliamo ringraziare il Signore per il Mistero della tua bellezza. Egli l'ha disseminata qua e là sulla terra, perché lungo la strada tenga deste nel nostro cuore di viandanti l'insopprimibile nostalgia del cielo ..
Santa Maria, donna bellissima, bellissima come un plenilunio di primavera
Grazie Maria! Aiutaci a saper accogliere con riconoscenza il nostro esser figli e a saper "ubbidire" con gioia al Tuo Figlio; unica ancora di salvataggio.
Aiutaci, o Clemente o Pia o dolce Vergine Maria.


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