Cultura e Spettacolo
Omaggio a Dalida nel libro "Cercando Dalida" presentato al "Maggio dei libri 2017" di Lamezia
LAMEZIA TERME (CZ) 04 MAGGIO - Un tributo alla cantante e attrice franco-italiana Dalida, in auge nel panorama artistico mondiale dagli anni cinquanta fino ai primi anni ottanta, è emerso nel libro “ Cercando Jolanda. Vita in controluce di Dalida ‘la calabrese di Parigi’ ” di Titti Preta presentato nell’ambito della rassegna “ Maggio dei Libri 2017” promossa dal Sistema Bibliotecario Lametino insieme alla Biblioteca Comunale di Lamezia Terme.
A trent’anni dalla scomparsa di Dalida, al secolo Iolanda Cristina Gigliotti, nata a Choubran in Egitto il 17 gennaio 1933 e deceduta a Parigi il 3 maggio 1987, Titti Preta ha affermato, conversando sulla sua opera con la blogger Ippolita Luzzo , di aver scritto su Dalida una biografia romanzata per restituire « alla Calabria una gloria che diversamente finirebbe nel dimenticatoio e per ridare pregio a questa popstar che ha venduto almeno 25 milioni di dischi portando il nome della Calabria nel mondo essendo calabrese tramite la sua famiglia originaria di Serrastretta. Ed anche per farla conoscere maggiormente specialmente alle nuove generazioni calabresi».
Titti Preta scrive questo libro analizzando la vita di Dalida in controluce cercando di scavare nella sua psiche mettendone in rilievo le sue cottraddizioni, la lotta tra il successo e la fragilità umana, intessendo il tutto nella storia dei costumi dell’Italia a cavallo tra gli anni ‘50, ‘60, ‘70. «Una donna senza tempo – ha commentato l’autrice del libro - che ci ha lasciato una bellissima icona in perenne metamorfosi di stile, immagine e repertorio, sempre alla ricerca di una performance perfetta alla quale dedicava almeno 15 ore di lavoro al giorno». Dalida dominava, affascinava e illuminava la platea, sprigionava felicità e serenità danzando graziosamente senza lasciare nulla al caso ma studiando ogni minima sfumatura in contrasto con l’estrema sofferenza che l’affliggeva nella vita quotidiana. Era combattuta da due blocchi contrapposti: l’applauso delle platee e l’astrema solitudine, il dominio assoluto della scena e l’angoscia esistenziale. «Il suo - ha affermato Titti Preta - è uno spaccato di vita- che parte dall’ Egitto per arrivare a Parigi nel ’54 ed esplodere nel ‘55 guidata dal primo marito Lucien Morisse, poi si aprono le frontiere di tutta Europa, del mondo, acclamata per la sua voce calda, suadente, mediterranea, una voce che commuove:
La Callas dei poveri». Diva antitradizionalista , aperta alle novità ancora riluttanti , legata artisticamente ai nomi più famosi del tempo sia italiani che francesi ( Alberto Lauzi, Gino Paoli, Alain Delon e tanti altri ancora), Dalida, considerata la più amata dai francesi dopo Mireille Mathieu in base ad un sondaggio, dopo aver compiuto i 50 anni, cominciò a diradare i suoi impegni. L’estrema solitudine cominciava a prendere il sopravvento sulla fama e il dolore per il suicidio dei suoi compagni di vita, la morte di Luigi Tenco, a lui legata sentimentalmente secondo fonti attendibili, le altre amare delusioni contribuirono ad acuire la depressione che l’aveva colpita da tempo e che ora la portò a tentare di nuovo il suicidio e questa volta vi riuscì ingerendo una massiccia dose di barbituri. «La grande diva - ha concluso Titti Preta mentre su uno schermo bianco continuavano a scorrere stupende immagini della popstar - lasciando di sé una bellissima immagine cristallizzata e ferma nel tempo entrava nel mito uscendo per sempre dal solipsismo scenico».
Il direttore del Sistema Bibliotecario Lametino Giacinto Gaetano, a conclusione dell’incontro, ha ricordato alcune iniziative già realizzate o sul punto di essere realizzate in onore di Dalida a trent’anni dalla sua tragica morte come la mostra allestita presso il Palais Galliera di Parigi, inaugurata il 27 aprile scorso ed intitolata: «Dalida: il suo guardaroba in città e sulle scene», che espone gli abiti più belli indossati dalla famosa cantante e attrice e recentemente donati al Museo dal fratello Orlando. All’inaugurazione dell’evento era presente anche Felice Molinaro, sindaco di Serrastretta, città di origine della famiglia della grande cantante, che ha consegnato al fratello di Dalida, Bruno, una targa-ricordo. Molinaro si è recato anche al cimitero monumentale di Montmatre, a Parigi, dove ha deposto sulla tomba dell’indimenticabile artista di origine lametina un omaggio floreale inviato dal presidente della Giunta regionale. Un’altra rilevante iniziativa – ha proseguito il direttore Giacinto Gaetano - riguarda la costruzione dell’auditorium “Dalida”,a Serrastretta, una struttura polifunzionale permanente, per la quale la Regione ha predisposto un finanziamento di 400 mila euro.
Foto: Titti Preta e Ippolita Luzzo
Lina Latelli Nucifero