Politica

Oliverio rigetta il ricorso avverso la legge 107 di riforma della scuola

Oliverio rigetta il ricorso avverso la legge 107 di riforma della scuola in linea con l’orientamento del Pd
13 SETTEMBRE 2015 - La giunta regionale della Calabria non intende proporre alcun ricorso di legittimità costituzionale avverso la legge 107 di riforma della scuola per non discostarsi dall’orientamento del Partito Democratico. È quanto emerso dall’incontro, svoltosi presso la cittadella regionale, tra una delegazione di docenti calabresi, in rappresentanza dei movimenti di difesa della scuola pubblica statale, e l’assessore al Lavoro e all’Istruzione Federica Roccisano.  [MORE]

In seguito all’acquisizione del parere legale dei costituzionalisti Paolo Falzea e Andrea Lollo dell’Università di Catanzaro è uscita allo scoperto la decisa volontà politica calabrese di ignorare le ragioni della mozione senza entrare nel merito della fattibilità del ricorso, ma trincerandosi dietro « i pareri negativi dell’avvocatura regionale». L’ assessore, certamente con l’intenzione di salvare il Pd dalla disfatta di questo fallimento normativo, nell’ambito di una politica estesa a tutte le regioni, ha proposto alla delegazione dei docenti calabresi di collaborare per migliorare la legge, lavorando con un team del partito insieme agli altri assessori del reparto delle altre regioni. Evidente - secondo i docenti - «la strategia subdola e capziosa di cooptare i comitati in lotta, in diverse parti d’Italia, a dei tavoli di lavoro per apportare miglioramenti al testo della Riforma, utilizzando di volta in volta i sindacati collaborazionisti, il mondo della politica e quella zona grigia che, da sempre, in Italia, ha permesso che le cose andassero male».

Pertanto il Movimento docenti autoconvocati Cosenza, il Comitato per la Scuola della Repubblica di Catanzaro, il Collettivo “Insegnanti calabresi” Lamezia e i Comitati docenti Reggio, Vibo e Crotone, denunciano questo «maldestro tentativo di sedare le loro rivendicazioni con un vile compromesso al ribasso, da loro respinto, dato che la giunta Oliverio non solo difende la scuola pubblica ma finanzia con 2,5 milioni di euro le scuole paritarie in mano ai privati. Tutto questo in ottemperanza alla riforma che «è fatta – per i docenti calabresi - coi piedi. Com’è scritta dipende dalla loro ignoranza e un po’ l’hanno fatto apposta. Le leggi più sono astruse, con doppi significati, più c’è possibilità di commettere abusi, come ha detto il 10 settembre a Viterbo il giudice Ferdinando Imposimato, che ha individuato, già da tempo, ben 10 profili di incostituzionalità».

Lina Latelli Nucifero