Oliverio a Celico: "Il futuro ce lo dobbiamo costruire da soli. Nessuno ci da niente"
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Oliverio a Celico: "Il futuro ce lo dobbiamo costruire da soli. Nessuno ci da niente"

domenica 14 giugno, 2015

14 GIUGNO 2015 - Il presidente della Regione Mario Oliverio ha risposto positivamente all’invito rivoltogli dal sindaco e dal parroco di Celico, Antonio Falcone e don Emmanuel Mingi Doudou ed ha partecipato alla cerimonia di riapertura al culto dell’antica e monumentale chiesa di San Michele Arcangelo, rimasta chiusa al pubblico per cinque lunghi mesi per l’effettuazione di lavori di ristrutturazione, consolidamento e messa in sicurezza realizzati grazie ad un importante finanziamento regionale, che ammonta a circa 250 mila euro, all’impegno dell’amministrazione comunale, dell’intera popolazione di Celico ed al contributo decisivo, avvenuto mediante vari interventi ed interrogazioni, dell’allora consigliere regionale del Pd Carlo Guccione.  [MORE]

Con il Governatore della Calabria hanno partecipato alla cerimonia anche l’arcivescovo di Cosenza mons. Salvatore Nunnari, lo stesso assessore regionale al lavoro Carlo Guccione, sindaci ed amministratori della fascia presilana cosentina e, soprattutto, tantissima gente.

“Quella odierna –ha detto Oliverio- è una splendida giornata di festa. Dopo cinque mesi di chiusura per lavori di recupero e messa in sicurezza, oggi riapre al culto la chiesa di San Michele Arcangelo che riveste una straordinaria importanza per il suo incommensurabile valore storico, culturale e religioso. Recuperare questa chiesa, che affonda le sue origini intorno all’anno Mille e che ha visto tra i suoi fedeli personalità eminenti come l’Abate Gioacchino da Fiore, “lo calavrese di spirito profetico dotato”, il figlio più grande di questa terra, che ha proiettato il suo pensiero in tutto il mondo, che ha segnato la cultura europea e mondiale e che Dante Alighieri ha inserito nel Paradiso tra la schiera dei Beati, accanto a San Bonaventura, San Rabano e San Tommaso d'Aquino, è per noi un fatto di grande orgoglio”.

“La Calabria –ha proseguito il presidente della Regione- è una terra bellissima, ricca di testimonianze e figure straordinarie come quella di Gioacchino da Fiore, ma è anche una terra tormentata da vicende e situazioni che ne reclamano il riscatto. Questa terra, famosa per la sua accoglienza e per la sua ospitalità, che accoglie i tanti disperati che arrivano dalla riva sud del Mediterraneo e che chiede all’Europa di aprire le braccia perché costoro siano accolti con il rispetto e la dignità che spetta agli uomini e alle donne, oggi è nelle condizioni di costruire il proprio futuro che è, poi, il futuro dei nostri giovani e delle nostre ragazze. Per farlo c’è bisogno di un impegno unitario e corale. Una situazione grave come quella che stiamo vivendo, in cui tanti giovani attendono il lavoro, che è la prima condizione per liberarsi da vincoli e sudditanze, può essere affrontata e superata se la consapevolezza delle difficoltà si traduce in energia, in impegno collettivo, in un nuovo approccio culturale alle sfide che abbiamo davanti. Io credo che se insieme, uniti, ognuno per la propria parte, le comunità, le forze sociali, le imprese, le istituzioni, la Chiesa alla quale mi sono rivolto e da cui ho ricevuto ascolto, sostegno e fiducia, se tutti insieme lavoreremo per costruire il nostro futuro valorizzando le nostre bellezze ed il nostro patrimonio culturale come stiamo facendo qui, oggi, a Celico, credo che ce la potremo fare”.

“Possiamo –ha concluso Oliverio- dobbiamo farcela. Tutto dipende da noi stessi che dovremo avere la capacità di mettere definitivamente alle nostre spalle il sentimento della rassegnazione per fare prevalere quello della fiducia e per incoraggiare noi stessi, i nostri ragazzi e le nostre ragazze ad un impegno straordinario per costruire un futuro che nessuno ci regala e di cui noi stessi dobbiamo essere attori e protagonisti principali”.

Fin qui le parole di saluto del presidente Oliverio. All’intervento del Governatore della Calabria sono seguiti quelli dell’assessore al Lavoro, Carlo Guccione che ha ricordato i motivi che lo hanno spinto ad impegnarsi nella battaglia per ottenere il finanziamento finalizzato alla ristrutturazione, al consolidamento e alla messa in sicurezza della splendida chiesa di San Michele, del parroco e del sindaco di Celico, soddisfatti per aver portato a termine un impegno così gravoso ed importante assunto con i cittadini e dell’arcivescovo di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari che, al termine della serata, ha presieduto la solenne celebrazione della santa messa.

 


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