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Olimpiadi invernali, Malagò carica gli azzurri: "Medaglie? dico doppia cifra"

CROTONE, 7 FEBBRAIO 2018 - E' un Giovanni Malagò sereno e ottimista quello che oggi ha inaugurato Casa Italia, lo spazio - nella splendida cornice dello Yongpyong golf club- che ospiterà la selezione azzurra per i giochi invernali PyeongChang. [MORE]

A due giorni dal via alle gare, il presidente del Coni fa previsioni ottimistiche sulle performance del Team Italia. "Non avremo fenomeni come Hirscher o Schiffrin, ma dai tempi di Lillehammer non avevamo una squadra così forte", ha dichiarato ai giornalisti. Incalzato sulle stime del medagliere, Malagò lancia il cuore oltre l'ostacolo: "Io dico doppia cifra e anche qualcosa di più. Gli ori? Sono legati a fattori imponderabili, ma se vinci dieci medaglie...".

"Un terzo delle gare ci vede competitivi, il clima è sereno e gli atleti stanno tutti bene - spiega il numero uno del Coni - Direi che il bicchiere è molto più pieno che vuoto. E poi sarà l'Olimpiade delle donne".

All'inaugurazione di Casa Italia erano presenti 61 membri Cio "più qui che alla sessione - sorride il - segno che l'Italia in quanto a stile fa scuola". Malagò, poi, ha ringraziato anche Diego Nepi per la scelta e il lavoro fatto.

Giovanni Malagò parla anche delle chance per l'Italia di tornare a correre per i Giochi dopo la delusione di Roma. "C'è grande fermento ora, e certo sarebbe bella una candidatura congiunta Milano-Torino. Ma prima di fare qualsiasi discorso bisogna aspettare il 4 marzo, prima sono solo chiacchiere".

Milano, però, ospiterà la sessione del Cio nel 2019 e non potrebbe candidarsi per l'edizione del 2026 che verrà assegnata. "Magari succede come per Parigi e Los Angeles e si fa una doppia assegnazione per il 2026 e il 2030 - spiega - Ma certo non possiamo avventurarci senza un governo che ti dà l'endorsement: ho telefonato a Fontana e Gori - due dei candidati Presidente per la Regione Lombardia - per sapere se confermavano l'interesse. Ma prima ci sono le elezioni. Abbiamo notato che c'è grande fermento: Innsbruck ha perso il referendum per poco, ma ci sono altri posti in Austria interessati e poi un'ipotesi Svezia, e anche l'America per il 2030. Se si trovassero due candidature forti nella sessione di Milano per il 2026 e il 2030 non sarebbe male. E l'idea di Milano e Torino, considerando che sono distanti quaranta minuti di treno, sarebbe bellissima oltre che inedita".

Daniele Basili

immagine da gazzetta.it