Estero
Oklaoma, pasticci durante un'esecuzione capitale: detenuto muore d'infarto dopo 43 minuti di agonia
OKLAOMA, 30 APRILE 2014 – È morto dopo 43 minuti di dolori atroci Clayton Locket, un condannato alla pena capitale negli Stati Uniti. L'esecuzione è stata fermata circa 20 minuti dopo che il primo dei tre farmaci era stato somministrato, per un problema alla vena. Il decesso è avvenuto per sopraggiunto infarto, e ha ritardato l'esecuzione di un altro detenuto, Charles Warner. I due condannati avevano fatto ricorso nelle scorse settimane, poiché lo stato si rifiutava di rivelare dove erano stati comprati i farmaci che avrebbero composto il cocktail dell'iniezione letale.
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All'interno del penitenziario era presente la giornalista Bailey Elise McBride, che ha raccontato la sequenza degli eventi tramite Twitter: “Locket era cosciente, si leccava le labbra. Poi ha cominciato ad avere dei problemi. Alle 6.33 il dottore ha detto che Locket era in uno stato di incoscienza, poi alle 6.34 il detenuto ha cominciato ad annuire con la testa, e a scuotere il corpo convulsivamente. A quel punto gli sono stati somministrati gli altri due farmaci, ma non sembravano sortire gli effetti dovuti. Successivamente, alle 7.06, Locket ha avuto un attacco cardiaco ed è morto. Il problema alla vena non ha consentito che i farmaci entrassero efficacemente nell'organismo”.
Negli ultimi anni, la questione dei farmaci è stata molto dibattuta, negli Stati Uniti. Questi venivano acquistati da aziende farmaceutiche europee, le quali però si sono poi rifiutati di venderli se venivano utilizzati per pene capitali. L'Oklaoma, come altri stati dei 32 che prevedono la pena di morte, ha dunque trovato fornitori americani, che si nascondono però dietro l'anonimato.
Foto: aljazeera.com
Dino Buonaiuto