Chiesa e Società
Ognuno prenda in mano la sua "matita" ma non per uccidere!
15 GENNAIO 2015 - Tanto chiasso, troppe parole, ma chi sta dicendo, annunciando o scrivendo una parola di verità, eliminando dal cuore di tanti confusione e false illusioni.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza nelle affermazioni. [MORE]
Incominciamo con il dire che nessuno sa quanto grande e potente sia la forza distruttrice o salvatrice di una sola parola proferita dall’uomo. È la parola la generatrice di tutto il male e anche di tutto il bene che si compie nel mondo. Per una parola viene la vita e per una parola si consuma una strage. Nessuno si può appellare alla libertà di parola. Questa libertà è avvelenata di morte temporale ed eterna. Chi vuole appellarsi alla libertà di parola deve appellarsi sempre alla verità e prima ancora alla carità. La libertà della parola è solo nella verità e nella carità.
Anche la proclamazione della più pura verità senza la carità è diabolica. Anche il diavolo diceva la verità di Cristo, la gridava, ma per rovinarlo, fargli del male, impedirgli di compiere la sua missione. Può appellarsi alla libertà della parola sola chi ama veramente. Ma quando si ama veramente allora la libertà della parola non esiste più, perché esiste l’amore che ci fa tacere, consentendoci di dire e di proferire solo quelle parole che sono di salvezza per noi e per gli altri.
Quando ci si appella alla libertà della matita, mai si deve ignorare che è la matita che disegna il kalashnikov, i panzer, ma ancor prima traccia i pensieri di odio, invidia, gelosia, empietà, idolatria, falsa religione. È la matita che scrive ogni trattato di falsa filosofia e di immoralità. È ancora la matita che scrive ogni proclama di guerra e di inimicizia tra gli uomini. Una sola matita ha più potenza di morte di tutte le armi di questo mondo. La matita oggi è lo strumento di satana per mettere gli uomini gli uni contro gli altri. Se non la si governa con la verità che si fa amore e con l’amore che diviene purissima verità di salvezza, essa può distruggere la terra.
La matita produce ogni sorta di male. Questo male lo si compie in nome della libertà della matita. È un male silenzioso, invisibile, non apparente, non immediato in principio. Poi quando esso diventa violento, allora tutti si allarmano, si agitano, entrano in fibrillazione. Tutti condannano Caino perché ha ucciso suo fratello. Dietro Caino non si vede però la matita del diavolo che ha scritto per Eva il suo programma falso di vita generatore di ogni morte, una volta che esso è sarà messo nel cuore. La libertà è solo nell’amore, perché l’amore è la sola libertà dell’uomo. Tutte le altre libertà sono generatrici di morte della persona umana.
A volte anche una satira può distruggere una persona, una vignetta la può deprimere, un articolo di giornale la può annientare per sempre, nonostante la sua innocenza. Quando un uomo viene ucciso con un colpo di matita, si può ancora parlare di libertà di essa? Vi è differenza tra morte e morte, tra morte da matita e morte da arma da fuoco? Sappiamo noi contare i morti da matita che sono infinitamente più di quelli da arma da fuoco? Su questo è giusto interrogarsi, chiedersi, domandarsi. Poi ognuno sceglierà la sua arma per uccidere, ma non parli di libertà. La libertà è ben altra cosa. Essa non è nella cosa, ma nell’uso santo di essa.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci matita di verità e di amore.
Don Francesco Cristofaro
www.donfrancescocristofaro.it