Cronaca

Odissea per 8 Pompieri Brindisini

Riceviamo e pubblichiamo
01 GENNAIO 2015 -
domenica mattina appena giunta la notizia dell’incidente al traghetto Norman Atlantic, 2 squadre di Vigili del Fuoco di Brindisi si sono imbarcate a distanza di poche ore l’una dall’altra su due rimorchiatori privati per partecipare alle operazioni di soccorso. Anche una unità navale della serie 1000 ha tentato di giungere sul posto ma, a causa delle condizioni del mare, le sole tre unità VF hanno dovuto presto fare rientro e “con le ossa rotte”. Il nostro elicottero con quelle condizioni meteo non ha volato lasciando a terra i numerosi elisoccorritori e sommozzatori.[MORE]

Il problema che i nostri pompieri a causa della prolungata permanenza a bordo dei rimorchiatori e con il mare in tempesta hanno cominciato a stare male, tanto che lunedì 29 quando gli sia stato chiesto dal coordinamento dei soccorsi in mare di raggiungere il traghetto ancora in fiamme, gli stessi si siano giustamente rifiutati a causa delle loro pessime condizioni di salute. Appresa la notizia del rifiuto, il dirigente periferico “è andato su tutte le furie” minacciando anche di portare i “malcapitati” davanti al consiglio di disciplina.

Sempre il lunedì era stata approntata una squadra di 8 pompieri con un dvd (che non è un film, ma uno che dovrebbe capirne più di altri!?!) che è giunta all’aeroporto militare di Galatina per imbarcarsi su di un elicottero per poter dare il cambio, ma all’ultimo è arrivato il dietrofront.

Ad oggi è giunta la notizia che i rimorchiatori con la nave al seguito si siano portati nella baia di Valona e questo poteva consentire ai nostri, sfiniti da 4 giorni di mare e impossibilitati a comunicare con “colleghi” e famiglie, di scendere a terra per poi salire a bordo di un nostro aeromobile piaggio (i famosi P180) per il rientro, ma le operazioni stanno ritardando perché i nostri, sprovvisti di documenti non possono toccare il suolo albanese. Per cui ci sta toccando frugare nei loro armadietti alla ricerca dei loro documenti da inviare poi via mail alla farnesina.

Di fatto, non siamo riusciti a salvare nessuno, ne ad essere di alcuna utilità, siamo anche diventati un peso per l’equipaggio dei rimorchiatori, ed un penoso caso da tenere nascosto per non rovinare l’immagine che tanto sta a cuore a “firmaioli” e amministrazione.

Questo è un dei segnali di come viene gestita un'emergenza seria in mare, possiamo dire che si va alla "va la che la va ben" ma non sempre la buona stella assiste i decisionisti quelli che vogliono smantellare il settore nautico, quelli che chiudono distaccamenti quelli che si preoccupano di andare in commissione al senato a garantire che loro sanno come si fa a risparmiare.

Dirigenti, responsabili nazionali di settore, capi del corpo se non siete capaci di dare le direttive, indicare le strategie, prevedere le criticità, DIMETTETEVI siete a dir poco inadatti al ruolo ricoperto.
USB vuole conoscere i responsabili di questa gestione “catastrofica”, per ciò che riguarda questo intervento. Per i responsabili reali dello sfascio di tutto il sistema riteniamo responsabili di tutto l'amministrazione e i sindacati “firmaioli” (anche quelli che poi per vergogna ed opportunismo propagandistico la firma l'hanno ritirata in un secondo tempo... a giochi fatti e riordino passato con il solo diniego della USB). Lavoratori i responsabili sono loro con le loro azioni che si ripercuotono sul “servizio” e sulle nostra vite.

Fonte ( USB )