Economia
Ocse, Italia fuori dalla recessione tra 2013 e 2014
MILANO, 28 MARZO 2013 – Nell’Interim Assessment diffuso dall’Ocse emerge una flessione del Pil dell'Italia del 3,7% annuo nell'ultimo trimestre 2012, unico tra i Paesi del G7. Inoltre, per gl’analisti, il suddetto trend proseguirà sia nel primo che nel secondo trimestre del 2013. «Per l'economia italiana si conferma una crescita generalmente negativa quest'anno, ma si tratta di una recessione che si sta avviando alla fine con un ritorno alla crescita positiva fra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo», ha dichiarato il vice-segretario generale e capo economista dell'Ocse Pier Carlo Padoan.
Per il vice-segretario generale dell’Ocse: «In Italia il debito è sotto controllo e il mercato continua ad avere fiducia, come mostrano le aste di questi giorni. Occorre accelerare il processo di rimborso dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese e "abbattere il cuneo fiscale». Padoan, altresì, ha raccomandato che: «Fra le riforme strutturali, maggiore concorrenza. Nell'energia, che ha costi molto elevati per famiglie e imprese, e nei servizi».[MORE]
In riferimento alla crisi di Cipro, il vice-segretario generale l’ha definito «Un caso eccezionale, ma mostra l'importanza di affrontare le crisi bancarie in modo diretto e decisivo, ma anche di mettere in campo le giuste istituzioni a livello di area euro per mantenere la stabilità delle banche. Serve rapidamente "implementare un sistema comprensivo di supervisione bancaria comune, con sistemi chiari di risoluzione delle crisi e meccanismi di supporto, come parte di un processo per rimettere le banche in buona salute».
Per quanto concerne l’Eurozona, l’Ocse evidenzia che: «Ci sono buoni argomenti per rendere la politica monetaria ancora più accomodante, vista la domanda debole e l'inflazione ben al di sotto degli obiettivi della Bce. Il rischio di indebita pressione inflazionistica associata a un allentamento monetario è basso dato che il meccanismo di trasmissione è indebolito, specialmente nei Paesi periferici in cui le banche hanno costi di finanziamento elevati».
Infine, conclude l’Ocse: «C'é una rinnovata divergenza tra la crescita in Germania (il cui Pil farà segnare un +2,3% nel primo trimestre e un +2,6% nel secondo), che probabilmente ripartirà con forza nei primi due trimestri del 2013, e quella degli altri Paesi, che resterà lenta o negativa».
(fonte: Ansa)
Rosy Merola