Economia
Ocse: economia Italia rallenta, l'unica tra i paesi del G7
ROMA, 28 AGOSTO 2018 - Tra le grandi sette economie del mondo, quella italiana – secondo gli ultimi rilevamenti OCSE sull’andamento del Pil – è l’unica a registrare un rallentamento della crescita.
La decelerazione era già stata annunciata dai dati pubblicati dall’Istat a fine luglio, che confermavano una crescita del Pil italiano dello 0,2% in flessione rispetto allo 0,3% dei primi tre mesi del 2018. La flessione è marginale, come la definisce la stessa organizzazione parigina. Infatti, nella nota di aggiornamento del prossimo documento programmatico di economia e finanza previsto entro settembre, il dicastero guidato da Giovanni Tria è pronto a rivedere al ribasso le stime presenti nel Def del governo Gentiloni risalenti ad aprile, passando dal +1,5% al +1,2% nell’anno corrente e al +1,1% nel 2019. Come ha suggerito il ministro del governo giallo-verde l’inasprimento delle misure protezionistiche potrebbe penalizzare la penisola, da sempre fortemente votata alle esportazioni.
Il rallentamento intaccherà probabilmente anche i calcoli di finanza pubblica. Nonostante l’inflazione sia in ripresa, sarà difficile tenere fede alla riduzione del debito pubblico, prospettata ad aprile in calo al 130,8% entro il 2018 e al 128% nel 2019. Il problema però, sta nel fatto che i dati di aprile prevedevano una crescita ben superiore a quella realizzata nel secondo trimestre di questa’anno. Le stime dovranno essere riviste e Tria si dice certo che la legge di bilancio rassicurerà i mercati e rafforzerà la fiducia nell'Italia. Non così per Renato Brunetta, secondo cui "le minori risorse disponibili dovute al peggioramento del quadro economico rendono del tutto impossibile finanziare reddito di cittadinanza, flat tax e controriforma Fornero".
Se la fotografia dell’Italia è la meno riuscita, l’OCSE evidenzia nei mesi tra aprile e giugno un forte balzo di Stati Uniti e Giappone: gli States hanno raddoppiato il ritmo di crescita, passando dallo 0,5% nel primo trimestre all’1% nel secondo, mentre il Giappone ha abbandonato la crescita negativa del -0,2% per abbracciare quella dello 0,5%. La Germania ha incrementato il Pil passando dal +0,4% al +0,5% e il Regno Unito ha raddoppiato la performance salendo dallo 0,2% allo 0,4%. La Francia rimane stabile al +0,2%. I dati del Canada risultano non ancora disponibili, ma sembrano in tendenza con questi ultimi. In generale, la crescita dell’area OCSE è pari allo 0,6% in crescita dal primo semestre dello 0,1%, quella dell’Unione europea è rimasta stabile allo 0,4%.
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Claudia Cavaliere