Politica
Obiettivo: Milano
Dopo il silenzio post-elettorale riparte la campagna del centro-destra. Toni sempre più accesi e idee sempre più vaghe da una maggioranza allo sbaraglio mai come ora divisa e confusa.
UDINE, 21 MAGGIO – Un centro-destra a tutto campo, come non si vedeva da tempo, si butta sulla campagna elettorale di Milano, per cercare di evitare che le Amministrative[MORE] si trasformino in una disfatta totale.
L’evento del giorno è la presa di posizione esplicita dei colonnelli, anche della Lega, a favore di Letizia Moratti. Presa di posizione che ricalca le precedenti campagne elettorali della maggioranza: molte vacue promesse e molti insulti agli avversari.
Sul versante delle promesse oggi il Sindaco uscente ha annunciato il ritiro dell’ecopass e una diminuzione radicale dei parcheggi a pagamento in centro città. Una mossa che potrebbe attirare qualche debole consenso, ma che rischia anche di indispettire ulteriormente i cittadini milanesi, memori della campagna a favore dell’introduzione e del mantenimento della tassa che la Moratti aveva condotto fino a pochi giorni fa, e per la quale era anche stato sacrificato l’assessore Croce, e del recente aumento di strisce blu di circa il 20% approvato dalla giunta.
Sul fronte tasse la Moratti assicura ai milanesi che il Comune non aumenterà mai le imposte comunali e non introdurrà l’addizionale Irpef; ma si tratta di un bluff subito smascherato dal Fatto Quotidiano, che evidenzia come la giunta abbia già deliberato un generale aumento della fiscalità locale.
Anche Calderoli interviene a favore del primo cittadino uscente annunciando “una grossa sorpresa” e promettendo due ministeri per due lombardi: manovra evidentemente rivolta all’elettorato leghista, già accusato dal Pdl di aver fatto mancare il sostegno necessario a Donna Letizia. Ma anche su questo punto la maggioranza sembra abbastanza confusa. A stretto giro di replica Alemanno sostiene che non si tratti altro che di una “balla leghista” e di aver avuto rassicurazioni dal Pdl in senso del tutto contrario.
Non vanno meglio le cose sul versante degli insulti a Pisapia: se nei giorni passati sembrava esserci qualche segnale di distensione, con molti esponenti della maggioranza disposti a rivedere e mitigare il loro giudizio sul candidato del centro-sinistra, l’aria sembra cambiata di nuovo e la linea dura è di nuovo prevalente. I temi fondamentali sono quelli del sociale, e vedono piovere accuse di droga libera, terrorismo, discriminazione e zingaropoli contro la ipotetica nuova giunta.
Il sottosegretario alla famiglia, in un’intervista su Youtube, avverte su possibili o probabili discriminazioni che saranno attuate da Pisapia nei confronti dei non-gay, e del rischio che la sua giunta apra la strada a legalizzazioni o liberalizzazioni delle droghe leggere, avviando così molti giovani nel tunnel della droga e favorendo così implicitamente la criminalità. Ancora meglio fa Maurizio Gasparri paventando una giunta di ex terroristi ed estremisti vicini agli ambienti dei centri sociali.
La nuova campagna era stata inaugurata ieri dal presidente Berlusconi, che quasi a reti unificate, aveva diffuso una serie di interviste-fotocopia a sostegno della Moratti, e in cui accusava Pisapia di voler trasformare Milano in una specie di Stalingrado d’Italia, attraverso la costruzione di molte Moschee e di un grande centro islamico, oltre ai permessi alle case Rom che farebbero diventare la città una “zingaropoli”.
(Marco Biagioli)