Politica
Obiettivo europee: il Nuovo Centrodestra muove dalla Sicilia
PALERMO, 23 MARZO 2014 - Guardi indietro di quattro mesi e alle spalle hai uno dei divorzi più significativi della politica italiana dell’ultimo decennio. Guardi l’imminente futuro e l’appuntamento per avere oggettivo riscontro di quanto vali, ovvero le elezioni europee, è distante soli due mesi (per l’esattezza il 25 maggio). In mezzo, e protagonista di quanto detto, vi è il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, o per chi vuole il partito degli ex berlusconiani, che quest’oggi si è riunito al gran completo nel gremito Teatro Golden di Palermo.
D’altronde i siciliani che figurano nel Ncd sono tanti ed illustri. «Sono felice e commosso di essere qui a raccogliere la vostra fiducia per il progetto del Ncd per cambiare il Paese – ha affermato Alfano – Oggi diciamo qui a Palermo che è nata una nuova forza politica. Per la nascita di un bambino – continua con una metafora – bisogna aspettare nove mesi, noi in soli quattro mesi siamo la quarta forza politica italiana».
Ma come detto, le sorti della Sicilia non passano in secondo piano agli occhi del ministro Alfano: «Dobbiamo prendere in mano il destino della Sicilia, non ci sarà qualcuno che la libererà dalla mafia se non lo facciamo noi siciliani. Qualcuno dice che io esagero con i provvedimenti contro la magia, ma io non penso di esagerare, perché sono convintissimo, dal profondo del cuore, che vi è una profonda incompatibilità: o ci sono i mafiosi o ci sono le persone per bene».
Se c’è invece un argomento oscurato durante l’intervento del segretario Alfano è proprio quello riguardante le elezioni europee. Il perché è da addebitare, probabilmente, alle recenti quanto importanti voci che vorrebbero un’alleanza tra Ncd e l’Udc. Ipotesi questa che si concretizzerebbe con la creazione di una lista unica. Ma tant’è, l’unica battuta che Alfano riserva sulla questione Europa è affidata a questa parole: «c’è troppa austerità e nessuna idea per lo sviluppo e la crescita. Quella che c’è oggi è un’Europa fatta di burocrati che si occupano del diametro dei cocomeri e che non parla di posti di lavoro».[MORE]
Sono meno misteriose le parole usate dall’ex presidente del Senato, Renato Schifani: «Noi ci presenteremo con il nostro simbolo. Ma se ci sarà un’alleanza non sarà una sommatorie di liste. Noi – ha spiegato il senatore – guardiamo all’unità dei moderati, ma soprattutto dei riformisti e riformatori per riformare il Paese. Chi ha coraggio venga con noi. Partiamo dalla Sicilia per rafforzare il nostro progetto di nuovo partito, giovane con un grande leader». E come sempre accade in queste occasioni, giù con gli applausi. Per misurare il valore concreto bisognerà soltanto aspettare.
(Immagine da formiche.net)
Giovanni Maria Elia