Politica

Obiettivo crescita, il Governo Monti fa un passo avanti

Roma, 24 AGOSTO 2012. - Il Governo Monti tira le somme. Nel corso del Consiglio dei Ministri di oggi, ha infatti espresso le proprie riflessione in ordine alla attività politica interna ed internazionale fin qui condotta, con particolare riguardo alle iniziative intraprese per l’attuazione dell’Agenda Europea, dove permane l'obiettivo di trasformare l'Italia da elemento di debolezza e di rischio per l’integrità dell'area euro a protagonista attivo dell'uscita dalla crisi.[MORE]


L’Agenda del Governo, recita il documento, ha dunque puntato nell’immediato alla tenuta dei conti pubblici, per definire gradualmente e con metodo la propria strategia nell’ambito dei tre obiettivi considerati prioritari, rigore, crescita ed equità. Entrato in carica il 17 novembre del 2012, il governo Monti, ha quindi adottato 84 provvedimenti di cui 26 decreti legge, 17 disegni di legge, 41 disegni di legge di ratifica di accordi internazionali, ricorrendo frequentemente al voto di fiducia per motivi di carattere eccezionale, al fine di rimuovere i fattori strutturali che hanno fin qui ostacolato la crescita del Paese.


Superata la fase del rigore, l’Agenda politica del Governo Monti, è ora diretta all’Obiettivo Crescita. Nel corso del Consiglio dei Ministri sono state infatti elaborate le prime linee direttrici che dovranno guidare l’azione del Governo per raggiungere l’obiettivo della crescita, secondo un’azione coordinata nell’ambito delle risorse disponibili e delle esigenze preminenti per restituire al sistema economico italiano più efficienza, più produttività, più competitività, anche alla luce delle raccomandazioni rivolte all’Italia nel quadro del “Semestre europeo”.


Le azioni condivise nell’ambito del Consiglio dei Ministri, da attuarsi nel rispetto dei vincoli europei e della compatibilità finanziaria sono il recupero del gap infrastrutturale, anche attraverso l’attrazione di capitali privati; la spinta all’innovazione tecnologica e all’internazionalizzazione delle imprese; la creazione di un contesto favorevole alla nascita di start up, soprattutto da parte dei giovani; gli investimenti nel capitale umano promuovendo l’apprendimento permanente e valorizzando il merito; la riduzione degli oneri burocratici a favore di cittadini e imprese; l’attenzione a una crescita sostenibile ed eco-compatibile.


Ciascun Ministero avrà ora l’onere di avviare immediate iniziative nella materia di propria competenza, con l’obiettivo della crescita “a vantaggio delle generazioni future”.

SAVERIO CARISTO