Estero

Obama risponde alla decapitazione dell'ostaggio francese, nuovi attacchi raid in Siria

WASHINGTON, 25 SETTEMBRE 2014 - Arriva dal Pentagono la notizia dei nuovi attacchi raid contro l’Isis, nello Stato Islamico. Obama non rimane a guardare e risponde al nuovo video di decapitazione, che questa volta ha visto l’atroce morte di un ostaggio francese, Hervé Gourdel, rapito da un gruppo terroristico, 'Jund al Khilafa', la scorsa Domenica in Algeria. Si tratta di una organizzazione legata fedelmente allo Stato Islamico.[MORE]

La notizia è giunta al Presidente Obama proprio nel momento in cui dichiarava, dalla tribuna del Palazzo di vetro all'Onu, che l’Isis è un male da distruggere e che non si tratta di guerra all’Islam, ma una scelta di coscienza per cui non si può “negoziare” con il male. "Il gruppo terroristico conosciuto come l’Isis deve essere distrutto. Già 40 paesi si sono offerti di unirsi alla nostra coalizione e chiedo al mondo di unirsi al nostro sforzo", queste le sue affermazioni ancor prima di apprendere del nuovo video.
Un appello che si estende non solo all’Occidente, ma al mondo musulmano che "deve respingere con forza l’ideologia di Al Qaida e dell’Isis". E’ importante che i cittadini musulmani rispettino la tradizione dell’islam, quelle legate “all’istruzione, l’innovazione e la dignità della vita".

In risposta alla crudeltà del video anche il presidente Hollande ha riferito di non fermarsi e non fermare le operazioni che sono attualmente in atto contro il terrorismo, che a quanto pare, non ha frontiere.
E’ così necessario, secondo quanto riferito ed approvato dall’Onu, frenare quanto più possibile il flusso di jihadisti stranieri, di cui molti occidentali, che vanno a combattere in Siria e in Iraq. Questi, rappresenterebbero un enorme pericolo, come afferma Obama, visto che circa 15.000 stranieri da oltre 80 Paesi sono andati in Siria negli ultimi anni. Per il Presidente degli Stati Uniti Obama, servono risposte concrete, non bastano le promesse sulla carta a dare sicurezza.

Nel testo l’Onu sottolinea, dunque, l’importanza di "impedire l'ingresso o il transito nel territorio dei Paesi membri di qualunque persona che in base a informazioni credibili stia cercando di pianificare o eseguire attacchi o entrare in un gruppo militante estremista".

Per fare questo è necessario che le compagnie aeree forniscano tutte le informazioni, ed in anticipo, di tutti i passeggeri alle autorità nazionali competenti. Si potrà in tal modo “rilevare la partenza dal loro territorio, o il tentativo d'ingresso o il transito nel loro territorio" di persone soggette a sanzioni Onu.

(Foto dal sito altahrir.com)

Elisa Signoretti