Estero

Obama-Putin, vertice privato dopo le stoccate al Palazzo di Vetro; possibile coalizione anti-ISIS

 WASHINGTON, 29 SETTEMBRE 2015 – Barack Obama e Vladimir Putin hanno avviato un dialogo per un intervento in Siria: spunta l'ipotesi di raid congiunti contro l'ISIS, ma resta ancora forte la divergenza sul ruolo del leader siriano Bashar al-Assad. Lunedì i due leader si erano scambiati reciproche accuse all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ma era seguito un colloquio a porte chiuse della durata di circa 95 minuti dove si sono detti disposti a una transazione politica in Siria, senza però risolvere la spinosa questione Assad.

“Il colloquio con Obama è stato sorprendentemente franco, costruttivo. Possiamo lavorare insieme”, ha detto Putin in conferenza stampa. Ma ha poi ribadito che “i raid aerei in Siria sono illegali perché non c'è l'autorizzazione dell'Onu. Obama e Hollande non sono cittadini siriani. Non possono decidere sul futuro del paese”. In linea di massima, la Casa Bianca non vede di cattivo occhio il dispiegamento di forze militari russe in Siria, ma “se i russi usano la loro forza militare per combattere l'ISIS va bene, ma se lo fanno per rafforzare la lotta di Assad contro il suo stesso popolo, questo sarà negativo”.

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Obama e Putin si erano vicendevolmente accusati nei loro interventi all'Assemblea generale dell'Onu, per la catastrofica guerra in Siria e la crisi dei rifugiati che ha contribuito a generare: “Ci sono delle potenze internazionali che agiscono in contraddizione con il diritto internazionale. C'è qualcuno – ha affermato Obama, con una chiara frecciatina a Putin – che ci dice che dovremmo sostenere dei tiranni come Assad perché l'alternativa è molto peggio. Assad ha brutalizzato il suo popolo: una soluzione in Siria deve essere la transizione a un nuovo leader. Conduco l'esercito più forte che il mondo abbia mai conosciuto e non esiterò mai a proteggere il mio paese o i nostri alleati unilateralmente e con la forza se necessario. Ma non possiamo risolvere i problemi del mondo da soli. Dopo tanto spargimento di sangue, dopo tanta carneficina, non si può tornare allo status quo”.

Putin invece non ha cambiato una virgola della propria linea, e il suo dichiarato appoggio al governo di Damasco: “l'esercito siriano è l'unico in grado di sconfiggere l'ISIS. Non cooperare con il governo di Assad è un grave errore. Per combattere l'ISIS occorre una coalizione internazionale come quella che si creò contro Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale”.

Foto: polisblog.it

Dino Buonaiuto