Politica
Obama incoraggia Italia e Grecia. "L'Europa faccia la sua parte"
WASHINGTON (USA), 10 NOVEMBRE 2011 - Arrivano tempestive anche le parole del presidente USA, Barack Obama, a sostegno dell'Italia che mai come in questi giorni, affronta una crisi politica senza precedenti:[MORE]
"L'Italia non è la Grecia, è un Paese grande, e un Paese ricco. Atene ha un problema di solvenza, l'Italia ha più un problema di liquidità e può far fronte al proprio debito a patto che i mercati non abbiano una crisi di fiducia sulla vostra volontà politica e la capacità di non perdere il controllo del sistema.
Io farei una distinzione tra un paese come la Grecia e l'Italia. Il primo ha realmente un problema di solvenza, ha un grosso debito, e deve intraprendere decisioni molto dure, e a lunga scadenza, se vuole rimanere in Europa. E ciò vale anche se esce dall'Europa, se intende veramente riuscire a risolvere questo problema. L'Italia, invece, chiarisce Obama, ha più un problema di liquidità, è un Paese grande e ricco, è la terza economia europea, l'ottava al mondo, dove ci sono molte persone ricche.
Un paese che può far fronte al proprio debito, a patto che i mercati non abbiano una crisi di fiducia sulla volontà politica e la capacità di non perdere il controllo del sistema. Inoltre, rispetto all'Italia,conclude Obama, è necessario che l'Europa invii un segnale chiaro ai mercati che lei stessa farà la sua parte, accertandosi così che l'Italia superi questa crisi di liquidità.
Sinora l'Europa non ha messo in essere le strutture che possano assicurare ai mercati questa fiducia. Non è troppo tardi, ma bisogna muoversi in modo aggressivo". Alle parole di Obama si aggiungono quelle di Christine Lagarde, direttrice del Fondo monetario internazionale:
"La situazione dei governi di Grecia e Italia alimenta l'incertezza sui mercati e quindi una maggiore chiarezza porterà ad una maggiore stabilità politica, e questo è quello che mi aspetto come consulente e potenziale fornitore di prestiti e questo è quello che si aspettano anche tanti investitori".
Carmine Mainiero