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Endorsement di Obama a Hillary Clinton: uniti più forti

NEW YORK - Endorsement di Barack Obama alla candidatura di Hillary Clinton per la Casa Bianca 2016.[MORE]

Il sostegno da parte dell’attuale presidente degli Stati Uniti giunge prima della formale conclusione delle primarie, e in seguito all’incontro di Obama con Bernie Sanders, candidato della sinistra del partito. La campagna per la nomination democratica alla presidenza degli Stati Uniti ha visto il Senatore del Vermont impegnato ad infondere un messaggio “socialista”, volto a ripristinare i privilegi del ceto medio americano.

“So quanto sia difficile fare il presidente degli Stati Uniti, per questo credo che Hillary Clinton sia la persona giusta. Non credo ci sia una persona migliore di lei per questo lavoro: ha il coraggio, la compassione e il cuore per portare a termine le cose”. Così Obama esprime il suo appoggio all’ex segretario di Stato, in un video trasmesso dal sito elettorale di Hillary. Obama sa che in tempi di campagna permanente non ci si può permettere di abbassare la guardia, soprattutto quando lo sfidante porta il nome di Donald Trump.

Imprevedibile e “pericoloso”, il tycoon newyorkese tornerà all’attacco la prossima settimana. E il partito democratico si ritrova unito contro il repubblicano “che nel 2016 fa dell’intolleranza e della discriminazione le pietre miliari della sua campagna”, dichiara Sanders. “Farò tutto ciò che è nelle mie possibilità, e lavorerò più che posso, - continua il Senatore del Vermont - per fare in modo che Trump non diventi presidente”.

Obama, che dedica parte del video a Sanders, lo ringrazia e sottolinea l’importanza rivestita dalla sua campagna “che ha mobilitato i giovani” e ha illuminato “questioni fondamentali” come “l’inuguaglianza o il peso eccessivo dei finanziamenti nella politica”. Se è vero che l’unione fa la forza, allora Hillary Clinton avrà bisogno dell’aiuto di Bernie Sanders per sconfiggere Donald Trump, e l'endorsement di Obama costituisce il collante ideale per il partito democratico.

 

Luna Isabella

(foto da theatlantic.com)