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ROMA, 26 APRILE 2014 – Per Barack Obama, rivolgendosi alle truppe americane a Seul, la Corea del Nord è uno «Stato reietto» dalla frontiera «militarizzata», che «segna il confine della libertà» con l’altra Corea.
La visita, di due giorni, del Presidente degli Stati Uniti in Corea del Sud arriva in un momento particolarmente delicato, in cui cresce l’allarme – secondo anche quanto emerge dalla conferenza stampa congiunta dalla presidente sudcoreana Park Geun-hye - per un possibile nuovo test nucleare della Corea del Nord, dopo i precedenti del 2006, del 2009 e del 2013. «La differenza tra i due Paesi – precisa Obama - è tra una democrazia che crede e uno Stato reietto che lascerebbe alla fame il suo popolo piuttosto che alimentarne le speranze e i sogni: la frontiera militarizzata segna il confine della libertà». Il Presidente ha poi ribadito «l’impegno degli Stati Uniti alla sicurezza della Corea del Sud», che «cresce di fronte all’aggressione e non ha mai esitato in più di 60 anni».[MORE]
Sul versante diplomatico, lungo il 32esimo parallelo continueranno le pressioni internazionali contro la «minaccia significativa» nordcoreana, un pericolo su cui «finalmente» ha aperto gli occhi anche la Cina: secondo Obama il Presidente cinese Xi Jinping si sarebbe schierato contro lo sviluppo nucleare incoraggiato da Pyongyang.
(Foto: politicalticker.blogs.cnn.com)
Domenico Carelli