Estero
New York a Obama: "Al bando le armi d'assalto". Dalla Casa Bianca: "Nessuna riforma prevista"
WASHINGTON DC, 20 DICEMBRE 2012 - Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è stato assediato da coloro i quali sostengono che sia giunto il momento di dare inizio ad una riforma sulle armi. Guidati dal sindaco di New York, Michael Bloomberg, gli attivisti hanno rivolto un appello alla Casa Bianca: «Davanti al massacro di bambini a Newtown ha promesso azioni di rilievo sulle armi da fuoco ma quelle che servono sono azioni immediate».
E' stato il primo cittadino della Grande Mela a fare da portavoce degli americani convinti che sia necessario intervenire subito. Bloomberg ha anche aggiunto che è indispensabile «Presentare subito al Congresso di Washington una legge per rimediare al problema, il tempo della retorica è finito, bisogna agire oggi».
L'editore Rupert Murdoch si è schierato con il Sindaco di New York ed ha chiesto ad Obama ed al Congresso di «Avere coraggio e ripristinare il bando delle armi di assalto», il quale è cessato nel 2004. Anche la Deputata della Grande Mela Carolyn McCarthy ha ritenuto opportuno prendere una posizione, dichiarando: «Andrò di persona alla Casa Bianca a farmi spiegare perché non possono decidere questa sera stessa di fare ciò che serve per proteggere i nostri figli». [MORE]
Il Portavoce del Congresso, Jay Carney, ha fatto sapere che a Washington non è prevista alcuna riforma in merito alle armi: «Non vi sono iniziative legislative in vista». Sia John Boehner, repubblicano Presidente della Camera, che Harry Reid, guida democratica al Senato, hanno fatto sapere di sostenere la "National Rifle Association", l'associazione dei possessori di armi da fuoco.
La situazione, alla Casa Bianca, sembra faovreggiare la "lobby" delle armi, almeno per il momento. Ma da New York, che è divenuta una sorta di capitale "anti-armi", continuano le richieste per invitare il Presidente ed il Congresso ad avviare una riforma.
(Foto da lettera43.it)
Alessia Malachiti