Nuovo stadio Roma: continuano gli interrogatori nell'inchiesta per corruzione
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ROMA, 19 GIUGNO – Si infittiscono le indagini della Procura della Capitale sul caso di presunta corruzione riguardante la costruzione del nuovo stadio di calcio a Tor di Valle. Al centro dell’inchiesta vi sarebbe la condotta di alcuni pubblici ufficiali che avrebbero autorizzato alcune varianti al progetto originario, risalente al febbraio dello scorso anno, rispetto al quale sarebbe stata prevista una riduzione delle cubature fino al 50% rispetto alle intenzioni dichiarate inizialmente. Secondo la tesi dell’accusa, il costruttore Luca Parnasi (uno dei nove indagati destinatari di una misura di custodia cautelare in carcere), che acquistò i terreni destinati ad ospitare la struttura, al fine di velocizzare le procedure burocratiche amministrative avrebbe foraggiato diversi politici locali e pubblici ufficiali mediante un metodo comportamentale definito dagli inquirenti un vero e proprio “asset di impresa”. [MORE]
In particolare, secondo le prime ricostruzioni dei Magistrati della Procura romana, l’imprenditore avrebbe promesso a Luca Lanzalone (consulente del gruppo M5S in Campidoglio e Presidente di Acea, società di gestione di servizi idrici, energetici ed ambientali partecipata dal Comune di Roma) consulenze per il suo studio legale per una cifra pari a circa 100mila €, garantendo inoltre un aiuto concreto nella ricerca di una casa e di un nuovo studio nel centro della Capitale. Invece, all’ex assessore regionale del PD Michele Civita sarebbe stata promessa l’assunzione del figlio in una delle società facenti parte del gruppo Parnasi. Per l’attuale vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi (FI), lo stesso Parnasi avrebbe erogato fatture per operazioni inesistenti per un ammontare pari a 25mila €. Infine, l’attuale capogruppo M5S in Campidoglio, Paolo Ferrara, avrebbe ottenuto dal costruttore un progetto per il restyling del lungomare di Ostia, che sarebbe rientrato in una delibera da portare in Consiglio entro la metà del mese di luglio.
Il 15 giugno, poi, ovvero il giorno degli interrogatori di garanzia concessi agli arrestati per ascoltare la loro versione della vicenda, anche Virginia Raggi, Sindaco di Roma, era stata convocata in Procura in qualità di persona informata dei fatti. L’atto istruttorio si è concentrato sostanzialmente sul rapporto tra la Giunta Raggi ed il consulente Lanzalone, avvocato di origini genovesi che era stato scelto dal M5S per portare avanti la delicata trattativa con il gruppo Parnasi per l’abbattimento delle cubature nel progetto della struttura che dovrebbe sorgere a Tor di Valle. Nel corso di quella audizione, durata circa un’ora, il Sindaco romano avrebbe dichiarato che la genesi dei rapporti politici con Lanzalone risalirebbe ad un incontro con gli attuali ministri Bonafede e Fraccaro, che lo avrebbero conosciuto nel periodo in cui si occupavano di enti locali per il partito. Ai giornalisti appostati all’esterno degli edifici situati in Piazzale Clodio, inoltre, la Raggi aveva detto che a suo avviso l’amministrazione capitolina dovrebbe essere considerata parte lesa nell’ambito di questo terremoto giudiziario.
La nuova convocazione del Sindaco in Piazzale Clodio, che ha portato all’audizione odierna, avrebbe invece riguardato una richiesta di chiarimenti su alcuni elementi emersi dalla lettura dei fascicoli d’indagine. Incrociando le risultanze investigative e le dichiarazioni rese dagli interrogati Mauro Baldissoni (dg della Roma Calcio), Franco Giampaoletti (funzionario comunale) e dallo stesso Lanzalone, il Procuratore Capo Giuseppe Pignatone, la PM Barbara Zuin e l’Aggiunto Paolo Ielo avrebbero trovato conferme del fatto che anche da Presidente Acea il potente avvocato e consulente del gruppo pentastellato avrebbe continuato ad occuparsi della vicenda-stadio, perpetrando i presunti contatti illegali con i costruttori di Eurnova. I PM, infatti, sarebbero certi della possibilità di riconoscere giuridicamente la qualità di pubblico ufficiale nell’incarico amministrativo conferito a Lanzalone come Presidente di una società partecipata dal Municipio capitolino, pertanto ravvisando la presenza delle condizioni necessarie a configurare la condotta tipica del reato di corruzione.
Del resto, da alcune intercettazioni recentemente prese in considerazione dagli inquirenti, emergerebbero i connotati di un rapporto molto stretto tra l’avvocato genovese e Luca Parnasi, come sarebbe stato anche ulteriormente confermato dalle dichiarazioni del dg Baldissoni, il quale sarebbe stato incaricato dall’imprenditore di destinare alcuni biglietti per la partita Roma-Genoa allo stesso Lanzalone, che a sua volta si sarebbe rivelato fondamentale per portare avanti in maniera spedita l’iter burocratico sullo stadio. Da quanto si legge nell’ultima informativa dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, “i rapporti fra Parnasi e Lanzalone restituirebbero uno schema circolare fatto di prestazioni corrispettive, evidentemente innescato da Parnasi per avvicinarsi all’amministrazione capitolina al fine di agevolare la propria attività d’impresa. Oltre a proporre soluzioni, Lanzalone avrebbe comunicato notizie in anteprima per agevolare le strategie imprenditoriali di Eurnova, facendo in cambio incetta di consulenze per il proprio studio legale”.
A questo punto, il rischio per l’amministrazione pentastellata della Capitale potrebbe concretizzarsi nel prosieguo delle indagini, qualora dovessero emergere elementi che portino gli inquirenti a ritenere che le figure istituzionali interessate abbiano tollerato o addirittura legittimato lo svolgimento di quei contatti tra pubblici ufficiali e costruttori. Il Campidoglio, comunque, esclude per ora irregolarità nelle procedure amministrative che avrebbero dovuto condurre al rilascio delle autorizzazioni per il nuovo stadio e l’assessore all’urbanistica Montuori ed il vicesindaco Bergamo si sono detti fiduciosi si possa andare avanti con tranquillità, assicurando che nel contempo sarebbero state avviate “attente verifiche su tutti i procedimenti, per accertare siano stati svolti correttamente”.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: tg24.sky.it