Cronaca
Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia, completata la squadra delle segreterie provinciali. I dettagli
Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia, completata la squadra delle segreterie provinciali. All’orizzonte la costituzione di un coordinamento dedicato alle pari opportunità a Palermo, Catania e Messina
Si completa il quadro del gruppo dirigente del Nuovo Sindacato Carabinieri in Sicilia, nell’ottica di un ulteriore radicamento territoriale nelle province.
A Palermo, nello specifico, la segreteria vede quali componenti i Luogotenenti Giuseppe Fragano e Angelo Monti, rispettivamente segretario generale e segretario aggiunto del capoluogo.
Ad Agrigento, invece, Filippo Zisa e Vincenzo Fisicaro mentre a Enna Luca Maria Cravotta e Donato Casarano.
Per la provincia di Siracusa, Christian Monaco e Leandro Palermo.
Completano il quadro delle segreterie Gianluca Gugliotta e Michele Ballacchino per Caltanissetta e, a Trapani, Danilo Caltagirone e Giuseppe Pipitone, rispettivamente segretario generale e aggiunto.
Un ulteriore tassello sarà rappresentato dalla costituzione, ormai prossima, di un coordinamento delle pari opportunità che abbraccerà i territori di Palermo, Catania e Messina e che sarà diretto da componenti femminili della sigla.
Ad annunciarlo sono Toni Megna e Igor Tullio, rispettivamente segretario generale e regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia, attualmente impegnati, insieme ad altri esponenti dell’organizzazione, in una serie di incontri dedicati principalmente alle criticità che riguardano la carenza di personale in tutti i reparti dell’Arma dei Carabinieri.
“Si tratta – spiegano – di un saldo negativo che pesa molto sulla struttura organizzativa e che condiziona, in particolar modo, l’operatività delle unità che rappresentano il reticolo di prossimità del sistema della pubblica sicurezza nazionale come le Stazioni o i Nuclei Radiomobile, che assicurano il controllo del territorio nell’arco delle ventiquattro ore”.
“La vigilanza ininterrotta e la prontezza operativa – aggiungono i due esponenti sindacali – caratterizzano l’impiego delle pattuglie su autovetture veloci o motociclette, che costituiscono uno strumento di pronto intervento a tutela della sicurezza dei cittadini, coordinate sul territorio dalle Centrali Operative che, attraverso il 112, numero unico di emergenza europea, forniscono risposta alle richieste di soccorso”.
“Il Nucleo Radiomobile di Palermo, in particolare – sottolineano – è da sempre impegnato con risultati encomiabili nel capoluogo siciliano, dove i numeri delle sofferenze organiche sono sconfortanti e registrano, solo in quel reparto, un passivo di circa quaranta unità”.
In merito all’avvio di assunzioni straordinarie, il Nuovo Sindacato Carabinieri rivolge un appello al Premier Giorgia Meloni, “da sempre attenta alle esigenze del comparto” e torna inoltre a sollecitare i decreti attuativi della legge sulle associazioni professionali a carattere sindacale.
“In occasione della ricorrenza del 1 maggio – commentano Toni Megna e Igor Tullio – nel corso delle diverse manifestazioni a sostegno dei lavoratori, eravamo come sempre presenti in piazza, nello svolgimento dei nostri compiti istituzionali”.
“Ma occorre sottolineare, con rammarico – puntualizzano – che non eravamo invece rappresentati, alla pari di tutti gli altri lavoratori: anche gli appartenenti all'Arma dei Carabinieri oggi hanno le proprie sigle sindacali che non cercano contrapposizioni ma chiedono di essere coinvolte e di non sentirsi più sole, aspettando un segnale per lavorare a fianco del Governo”.
“Siamo sicuri – affermano – che ci sarà la giusta attenzione rispetto alle richieste avanzate, e che le associazioni professionali a carattere sindacale dell’Arma dei Carabinieri, a livello nazionale, saranno pronte a iniziare un percorso costruttivo, imperniato sul dialogo”.
“Il Nuovo Sindacato Carabinieri – concludono Toni Megna e Igor Tullio –continuerà a sostenere le istanze di un Corpo che, a causa della spending review, ha subito una perdita di personale che oggi appare insostenibile: le responsabilità e le cause devono essere ricercare nel blocco parziale del turn over, che ha afflitto il comparto Difesa - Sicurezza dal 2012 al 2015”.