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ORVIETO (TR), 23 LUGLIO 2015 - «La programmazione comunitaria è il “cuore” delle possibilità che ha l'Umbria di crescere, dopo anni durissimi di crisi, e di essere parte della ripresa economica e produttiva del nostro Paese», così ha commentato la governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini la presentazione del nuovo Programma di sviluppo rurale (Psr) per l’Umbria 2014-2020, avvenuta in mattinata a Orvieto presso la Sala dei Quattrocento di Palazzo del Popolo. [MORE]
Tale programma va ad integrarsi – sul piano strategico - con gli altri “assi” della programmazione comunitaria per l’utilizzo del Fondo di sviluppo regionale (Fesr) e del Fondo sociale Europeo (Fse). Sono altresì intervenuti all’evento di presentazione, Fernanda Cecchini, assessore all'Agricoltura, la quale ha introdotto i lavori, nonché i rappresentanti della Commissione Europea Gianfranco Colleluori e Maria Merlo, della Direzione Generale Agricoltura e sviluppo rurale.
«Abbiamo una grande opportunità - ha precisato Marini - che deriva dalla coincidenza fra la programmazione di legislatura e quella comunitaria: un vantaggio che dobbiamo sapere cogliere, così come fin da subito dobbiamo lavorare in rete, nell'ottica dell'unitarietà regionale, per l'attuazione dei tre programmi comunitari, mettendo le ingenti risorse pubbliche disponibili al servizio della strategia complessiva per il futuro della nostra regione, per la competitività, la capacità di innovazione e ricerca, di creare posti di lavoro e garantire un'occupazione qualificata ai giovani, per superare i problemi di inclusione sociale conseguenza della crisi».
Fernanda Cecchini ha ricordato che l’Umbria «fa da apripista in Italia per l'applicazione dei nuovi sistemi» sui quali, il Comitato di sorveglianza vigila per garantire la correttezza dei criteri di selezione - già approvati in gran parte - per la valutazione delle domande, relativamente alla pubblicazione dei bandi «già partiti per circa 60 milioni di euro».
La regione, con i suoi 378 milioni di finanziamenti comunitari (il livello più alto in rapporto a popolazione e territorio), grazie alla celerità di pubblicazione dei programmi, si attesta come best practice a livello nazionale, meritando a ragione il plauso da parte dei rappresentanti della Commissione Europea.
Domenico Carelli
(Foto: orvieto24.it)