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Nuovi scenari sociali con i siti web accessibili

ROMA, 25 GENNAIO 2013 – Permettere l’acquisizione delle competenze informatiche e digitali è uno degli obiettivi dei nuovi piani di studio del nostro sistema scolastico, ma è anche una nuova opportunità per enti ed aziende, che passa attraverso un diverso approccio alla formazione, alla didattica, nonché alle nuove strategie di interazione, comunicazione e collaborazione aziendale e amministrativa. [MORE]

L’accessibilità è quella caratteristica dei siti web che rende tali risorse utilizzabili in modo efficace anche da persone che si trovano in condizioni di ‘svantaggio’, quali per esempio le persone disabili, ma anche le persone anziane, con bassa scolarità e con poca esperienza delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). Rendere accessibile un sito web, significa quindi includere tra i potenziali utenti dei servizi anche quelle categorie di persone che altrimenti sarebbero escluse dall’uso degli strumenti informatici.

La possibilità di accesso alle risorse web è garantita dalla legge 4/2004, o Legge Stanca, che definisce tutta una serie di requisiti da rispettare e specifica tutte le procedure per verificare e per garantire la possibilità di utilizzo dei servizi ‘virtuali’ alle categorie protette, secondo verifiche tecniche e soggettive condotte dai Valutatori dell’Accessibilità, certificati dal Centro Nazionale per l’Informatizzazione della Pubblica Amministrazione (CNIPA).

La Legge Stanca rappresenta in Italia il primo passo voluto dal Governo che al primo articolo ‘Riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici’. Sempre all’articolo 1, al secondo punto è inoltre dichiarato che ‘È tutelato e garantito, in particolare, il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al principio di uguaglianza ai sensi dell’art. 3 della Costituzione’.
Accanto a questa Legge sono stati elaborati altri interventi normativi da parte dell’Unione Europea recanti criteri per l’utilizzo delle tecnologie accessibili all’interno dei siti internet e delle amministrazioni pubbliche. Oltre a questi documenti, di grande interesse sono le ‘Linee guida per l’accessibilità ai contenuti web’, elaborate dal World Wide Web Consortium (W3C) che rappresentano delle vere e proprie raccomandazioni su come operare e cosa occorre tenere presente nella realizzazione di siti web con caratteristiche ed esigenze di accessibilità(http://www.w3.org/TR/WCAG/).

La legge che si applica quindi soprattutto ai siti della PA e delle realtà aziendali, e che sta rappresentando anche un modello per i privati, impone che i nuovi contratti o i rinnovi degli stessi riguardo la realizzazione e la fornitura di servizi su internet, prevedano espressamente il rispetto di detti criteri di accessibilità. Tutto questo in un’ottica di e-Inclusivity, e-Accessibility e di e-Governament.

 

Rosangela Muscetta [http://www.economia-conoscenza-itc-km.blogspot.it/]