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Nuovi casi di infezione da Ecoli in Europa.Gli esperti:tenere alta la guardia, ma evitare psicosi

Il batterio killer continua a far paura in Europa. È stato segnalato ieri il primo caso di intossicazione in Belgio, mentre sale a dodici il numero di persone colpite in Francia; 44 le vittime totali in Europa, per ora ancora tutte concentrate in Germania (un singolo caso di morte al di là dei confini tedeschi).[MORE]


Otto persone sarebbero state ricoverate a Bordeaux, ma solo due pazienti registrerebbero complicazioni ricollegabili allo stesso ceppo che sta colpendo la zona di Amburgo; cinque di loro sono già stati dimessi, e la causa dell’intossicazione andrebbe fatta risalire alla consumazione di germogli di grano, che sette tra loro avrebbero mangiato l’8 giugno in occasione della partecipazione ad una festa nel centro di divertimento per l’infanzia di Begles.


L’ospedale di Lille accoglie intanto altri due bambini intossicati, uno dei quali aveva mangiato gli stessi hamburger comprati in un supermercato della catena Lidl che avevano causato l’infezione ad altri bimbi la settimana scorsa. Primo caso in Belgio, dove il bambino di quattro anni che è stato ricoverato ieri a Veviers, registrerebbe secondo i medici sintomi di un ceppo di Ecoli non letale e diverso da quello presente in Germania; il piccolo aveva mangiato carne cruda (un filetto alla tartara), ma si indaga anche sugli ingredienti che accompagnavano il piatto.


Sale il numero di contagi anche in Germania, che fa registrare 29 altri casi sospetti; non è il caso, però, di trasformare questi contagi in psicosi alimentare. Come ricordano dalle colonne di “Le Monde”, infatti, basta sfogliare settimanali e quotidiani mondiali per accorgersi di come epidemie legate alla consumazione di cibo siano all’ordine del giorno (ultima in ordine temporale, la saga delle mozzarelle blu), e casi di intossicazione da Ecoli più o meno vengano di fatto registrati ogni anno(qualche mese fa, ad esempio, ci sarebbero stati dei morti anche negli Stati Uniti, ma gli echi della notizia non hanno nemmeno sfiorato i media europei).


È importante quindi non sottovalutare mai il pericolo, ma restare consapevoli del fatto che mangiando cibi di qualità e seguendo regolari pratiche igieniche il rischio di infezioni diminuisce fino a quasi scomparire.

Simona Peluso