Cronaca
Nuove prove di innocenza per la ex S.a.f.a.b S.p.a
Palermo 24 luglio 2012 - E’ di questi giorni una nuova conferma dell’estraneità della ex S.a.f.a.b S.p.a alle accuse mosse in questi anni; si è infatti concluso con una piena assoluzione il procedimento nei confronti di Paolo Ciarrocca e Fabio Vargiu, ex dipendenti S.a.f.a.b, accusati nel 2009 di corruzione nei confronti di un ingegnere dei Vigili del fuoco, Antonino Randazzo. “Il fatto non sussiste” ha sentenziato la prima sezione del Tribunale di Palermo presieduta da Cesare Vincenti.
Si dirada quindi ancora di più la fitta nebbia che per troppo tempo ha oscurato la ex S.a.f.a.b S.p.a, i suoi proprietari Luigi e Ferdinando Masciotta e i suoi dipendenti e li ha trascinati in un vero e proprio inferno di infamie e diffamazioni. Procedimenti affrettati e faziosi, come la vicenda del presunto legame della società con cosche mafiose che ha di fatto distrutto la ex S.a.f.a.b S.p.a e che solo a marzo di quest’anno si è finalmente conclusa con dichiarazione di parte lesa.
A questo punto, chi ripagherà i danni economici e morali subiti dai Masciotta e soprattutto dalle oltre 500 famiglie che hanno perso il lavoro? Di certo non sono i primi e non saranno gli ultimi a essere condannati mediaticamente prima ancora che la giustizia abbia fatto il suo corso.
E soprattutto, una volta ottenuta l’assoluzione, come nel caso dell’ex S.a.f.a.b S.p.a, come possono le vittime rimettersi in carreggiata libere dai pregiudizi che ormai le accompagnano? E’ vero che la costituzione italiana riconosce la presunzione di innocenza fino a prova contraria, ma è alquanto difficile, una volta sbattuto il mostro in prima pagina, restituire la dignità conquistata in tanti anni di duro lavoro. L’ex S.a.f.a.b. S.p.a ha già pagato un prezzo troppo alto; ora che sappiamo come sono andate veramente le cose, non sarebbe giunto il momento di lasciarli tornare a lavorare onestamente come risulta abbiano sempre fatto[MORE]
(notizia segnalata da Arianna Ferlito)