Cronaca
Nuove minacce al pm Digeronimo: rafforzata la scorta
BARI - Aumenta la tensione e cresce l’allarme per le nuove intimidazioni ai danni del sostituto procuratore della Dda barese, Desirèe Digeronimo. Il pm pugliese, infatti, che si era occupato attraverso il Processo Eclissi della criminalità organizzata nel quartiere Libertà di Bari, era stato vittima di minacce da parte del clan degli Strisciuglio.[MORE]
L’operazione Eclissi aveva infatti portato nel gennaio 2006 all’arresto di circa 180 esponenti dell'organizzazione malavitosa. La segnalazione di un possibile attentato nei confronti della Digeronimo era arrivata attraverso le parole di un pregiudicato barese, che avrebbe avuto, in carcere, una discussione con il capoclan. L’uomo, secondo il racconto del pentito, avrebbe affermato: «La Digeronimo la pagherà. Le capiterà un brutto incidente. Deve essere fatta fuori». Per cui il magistrato era stato messo sotto tutela e il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica aveva deciso di assegnare alla donna una scorta già dal maggio del 2008. Negli ultimi giorni,però, la notizia di nuove minacce verbali, in circostanze ancora poco chiare, ha riacceso il caso.
Dopo le indagini sugli omicidi Fazio (il ragazzo assassinato per errore a Bari Vecchia durante un blitz tra clan), e Marchitelli (giovane assassinato per errore a Carbonara nel 2003 nell’ambito di una faida tra gli Strisciuglio e il clan Di Cosola), nel mirino dell’inquirente ci sono attualmente gli esecutori dell’omicidio di Bartolo Dambrosio, uno dei boss più temuti e potenti di Altamura ucciso il 6 settembre scorso. Tuttavia pare che le ultime minacce al magistrato non siano legate all’inchiesta sulla cronoca di Altamura, per la quale la Dda ha deciso di inviare il magistrato Antimafia Nazionale Roberto Pennisi, esperto in materia di ‘ndrangheta, per affiancare la Digeronimo nelle indagini.
In attesa di ulteriori chiarimenti, la vicenda ha portato le autorità a potenziare le misure di protezione aumentando gli agenti delle forze dell’ordine di scorta per la pm: due auto blindate e tre uomini (non più solo uno) per garantire la sua incolumità.
Il caso Digeronimo ha messo in luce l’importanza delle misure di sicurezza e di tutela dei nostri magistrati impegnati nel contrastare la malavita organizzata. Il rafforzamento della scorta al pm pugliese, porta inoltre l’intera procura sotto osservazione, per questo il Comitato per l’ordine e la sicurezza potrebbe decidere di potenziare la protezione anche ad altri magistrati baresi.
(Nella foto tratta da "Repubblica di Bari" - on line, il pm Desirèe Digerolamo)
Roberta Lamaddalena