Estero

Nuova Zelanda, estratto tutto il carburante dalla Rena. Ora tocca ai container

TAURANGA, 16 NOVEMBRE 2011 - Sono passate circa sei settimane da quando l'imbarcazione porta-container Rena si è incagliata nella barriera corallina al largo del porto neozelandese di Tauranga, disperdendo in mare oltre 300 tonnellate di petrolio, molte delle quali sono andate a depositarsi lungo la costa della Bay of Plenty. Nelle scorse ore, fortunatamente, si è avuto un punto di svolta nelle operazioni di salvataggio.[MORE]

I soccorritori, infatti, sono riusciti ad estrarre tutto il carburante che dal giorno dell'incidente – avvenuto il 5 ottobre – era rimasto all'interno dei cinque serbatoi a bordo della nave. Le operazioni di estrazione e trasbordo del carburante dalla Rena alle imbarcazioni si salvataggio sono state lunghe e complesse e durante queste ultime settimane sono state interrotte più volte. Con la conclusione di questa prima fase di salvataggio, i soccorritori possono ora passare ad una seconda fase, che prevederà la rimozione di tutti i container ancora presenti sulla nave, alcuni dei quali contengono sostanze pericolose.

Prima dell'incidente la Rena trasportava 1368 container, 88 dei quali sono finiti in mare al momento dell'impatto con la barriera corallina Astrolabe Reef. Tra questi ultimi ne sono stati individuati 32 (19 dei quali già recuperati), mentre 56 sono ancora dispersi. A rimanere a bordo della nave sono quindi 1280, localizzati sia sul ponte che sulla stiva. Per evitare l'eventuale perdita di altri container, su alcuni di essi – quelli che si trovano in posizioni più precarie – sono stati installati alcuni transponder che permetteranno di localizzarli nel caso dovessero cadere in mare durante le operazioni di salvataggio. Al momento sono stati già recuperati tre container, ma – secondo quanto dichiarato dalla Maritime New Zealand – ci vorranno alcuni mesi prima che le operazioni siano portate a termine.

Segnali di miglioramento si hanno anche sul fronte delle spiagge. Se si esclude un piccolo tratto di costa dove l'accesso è tutt'ora interdetto poiché sono ancora in atto le operazioni di pulizia, la maggior parte delle spiagge situate tra Mount Mauganui e Maketu sono state ripulite da centinaia di volontari e, nelle scorse ore, riaperte al pubblico.

(foto da: The New Zealand Herald)

Serena Casu