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ROMA, 1 MARZO 2018 - La Guardia di Finanza di Roma ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Procura di Roma, nei confronti di Stefano Ricucci e del suo socio in affari Liberato Lo Conte, mentre il magistrato Nicola Russo - giudice della Commissione Tributaria Regionale del Lazio e del Consiglio di Stato, già sospeso dalle funzioni - è finito agli arresti domiciliari. L'accusa nei loro confronti è di corruzione in atti giudiziari. [MORE]
L'operazione è avvenuta a seguito di un'indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, con il coordinamento della Procura capitolina.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i tre indagati avevano un accordo finalizzato all'emissione di una sentenza "pilotata" nell'ambito di un contenzioso tributario tra la Magiste Real Estate Property - riconducibile a Ricucci - e l'Agenzia delle Entrate. La società chiedeva il riconoscimento di un credito Iva di oltre 20 milioni di euro nei confronti dell'erario.
Russo - scrive il gip nella misura cautelare - era legato agli indagati "da vincoli di fiducia basati sull'amicizia, comune colleganza di interessi e frequentazione, alla base dell'accordo illecito corruttivo concretato anche in regalie e disposizioni economiche e di favore".
Dalla documentazione sequestrata sono emerse elargizioni consistenti, fra l'altro, nel pagamento di cene e serate in hotel di prestigio, ristoranti e locali notturni romani.
Il magistrato, anzichè astenersi in quanto in conflitto di interessi, avrebbe favorito i suoi amici nella sua qualità di relatore ed estensore della sentenza di secondo grado. Con il suo lavoro, aveva ribaltato la precedente pronuncia della Commissione Tributaria Provinciale, sfavorevole alla Magiste.
Daniele Basili
immagine da lindro.it