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Nucleare. Areva condannata per la morte di un lavoratore di una miniera di uranio

PARIGI, 13 MAGGIO 2012 - Duecentomila euro di risarcimento e il raddoppio del sussidio spettante alla vedova. È quanto dovrà pagare il colosso nucleare francese Areva, condannato per la morte di un lavoratore in una miniera di uranio del Niger. Serge Venel, questo il nome della vittima, aveva lavorato per sette anni, dal 1978 al 1985, per la società Cominak, una filiale del gruppo Areva che opera nella miniera di Akokan, nel nord-ovest del Niger. Ammalatosi di cancro ai polmoni, muore nel luglio del 2009. Parlando con i media francesi dopo l'esito della sentenza, sua figlia ha raccontato che pochi mesi prima del decesso il medico aveva riconosciuto che a causare la malattia era stata l'inalazione di polvere di uranio.

Il Tribunale per gli affari della previdenza sociale di Melun, nei pressi di Parigi, ha riconosciuto una una “colpa inescusabile” del gruppo atomico per la morte del lavoratore. Areva ha già fatto sapere di voler presentare appello contro questa sentenza, subito dopo aver preso visione delle motivazioni.Pur non trattandosi ancora di un giudizio definitivo, ci si trova davanti ad una sentenza storica. Prima di questo momento non era mai stata riconosciuta la colpa del gruppo atomico francese nel decesso di un lavoratore delle miniere di uranio del Niger.[MORE]

Areva si occupa praticamente di tutta la filiera nucleare francese, dall'estrazione dell'uranio all'arricchimento, alla produzione e gestione dei reattori, fino allo smaltimento delle scorie. Circa la metà dell'uranio necessario all'industria nucleare francese e ad Areva proviene dalle miniere del Niger, in particolare da quelle di Akokan e Arlit. Secondo un'inchiesta realizzata qualche anno fa da Greenpeace insieme al laboratorio francese indipendente CRIIRAD e alla rete di ONG ROTAB, le due cittadine vicine alle miniere hanno dei livelli di contaminazione da radioattività altissimi. «In quattro casi su cinque – si legge nell'inchiesta realizzata nel 2010 dall'associazione ambientalista – la radioattività nell'acqua supera i limiti ammessi dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Nonostante questo l'acqua viene distribuita alla popolazione. L'esposizione alla radioattività causa anche problemi delle vie respiratorie e non a caso nella regione delle miniere di Areva i tassi di mortalità legati a problemi respiratori sono il doppio che del resto del Paese. Inoltre, le ONG locali accusano gli ospedali, controllati da Areva, di aver nascosto molti casi di cancro».

I problemi legati all'estrazione dell'uranio riguardano quindi anche le popolazioni che vivono a due passi dalle miniere, in un paese che, pur essendo terzo produttore mondiale di uranio da ormai quattro decenni, resta con elevatissime soglie di povertà. La sentenza di questi giorni, con il riconoscimento della colpevolezza (per quanto non definitiva) di Areva per la morte di Serge Venel, potrebbe indurre le famiglie di altri lavoratori morti dopo aver lavorato nelle miniere di uranio controllate da Areva a portare anch'esse il colosso atomico in tribunale.

(immagine da Peacereporter.net)

Serena Casu